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Oggi: Aiuti Concreti

I due pezzi che seguono parlano di Haiti, isola dimenticata e di tagli ai fondi USAID da parte del governo USA.  Il quotidiano “Avvenire” ed il blog di “Medici Senza Frontiere” segnalano quanto, ad Haiti e in altre parte del mondo, intere popolazioni continuano a vivere condizioni di emarginazione, sofferenza, notevole disagio sociale e sanitario.
“Madrigale per Lucia” è a fianco del quotidiano “Avvenire” e di “Medici Senza Frontiere”, sostiene le loro battaglie, contribuendo a diffondere le loro informazioni.
(NdR) 


"La Fondazione Avvenire al fianco dei figli dell'isola dimenticata".
di Lucia Capuzzi 
tratto da “Avvenire” domenica 16 marzo 2025
 
Reportage, interviste, un docufilm e una mostra sul Paese. Così il nuovo ente inaugura le attività. La presidente Gilli: «L'istruzione è chiave per ricostruire».

Una madre e il suo bimbo ad Haiti 

Haiti è parte di noi. Della sua storia di ribellione all’ordine coloniale e schiavista, la cultura, la politica, la società occidentali sono figlie. E debitrici. Non solo in senso metaforico. L’11 luglio ricorrono 200 anni esatti dalla firma del trattato che fissò il prezzo ­ esorbitante della sua libertà. Centocinquanta milioni di franchi – 21 miliardi di dollari attuali – che la nuova entità indipendente fu costretta a pagare alla Francia, ex madre-patria, per abbandonare lo status di paria internazionale. Questo fardello ha minato le fondamenta della prima Repubblica nera, con effetti che proiettano la loro ombra sinistra sulla contemporaneità. Eppure, per la narrativa dominante, Haiti è un’eterna causa persa che non vale nemmeno la pena di guardare, figuriamoci impegnarsi. L’inerzia della comunità globale di fronte al liquefarsi delle sue istituzioni nell’arco di quasi un decennio è frutto di tale prospettiva.

Eppure la guerra haitiana ci riguarda anche solo per il fatto che in essa si scorgono le direttrici verso il futuro distopico lungo le quali il mondo si sta incamminando. Cambiare il paradigma è il primo passo per farsene carico e contribuire alla soluzione. Da questa convinzione è nato il progetto “Figli di Haiti”, il primo sostenuto dalla Fondazione Avvenire, appena costituita per valorizzare, promuovere e diffondere i valori di solidarietà e amicizia sociale che da sempre animano il giornale. «Il nostro obiettivo è aiutare chi è rimasto indietro. Dare luce a ciò che luce non ha. Riconoscere il valore inestimabile di ogni persona umana è alla base di questo impegno», spiega la presidente Linda Gilli. Fino alla fine dell’anno, combinando vari linguaggi e piattaforme, il quotidiano e il sito di Avvenire racconteranno Haiti e i suoi figli, da una parte all’altra dell’oceano, attraverso reportage, interviste, approfondimenti, podcast. Un docufilm consentirà ai lettori di immergersi anche visivamente nelle ferite di Haiti, nelle quali si insinua ostinata la speranza. Un gruppo di bimbi e adolescenti dell’isola, poi, sarà chiamato a descrivere la “sua” Haiti con una serie di scatti, realizzati sotto la supervisione di un collettivo di fotografi locali. Le immagini comporranno il calendario 2026 di Avvenire nonché una mostra. Tutti i materiali disponibili per centri missionari, associazioni, scuole, Ong e qualunque realtà sul territorio che voglia dedicare un momento di riflessione all’isola. Una sintesi di drammi e di bellezza come confermano le storie degli haitiani della diaspora, a partire dall’Italia, attivamente coinvolti nella vita artistica, culturale e politica dei Paesi dove si sono trasferiti.

Abbinato al racconto, ci sarà la possibilità per i lettori di compiere un gesto concreto per aiutare i “figli di Haiti” grazie alla raccolta fondi avviata dalla Fondazione Avvenire per mandare a scuola i bimbi dell’orfanotrofio “sfollato” La Maison Des Anges. Una piccola struttura che, per salvare i piccoli dall’avanzata delle gang a Port-au-Prince, è fuggita insieme a loro nell’Artibonite. «L’istruzione è la chiave per costruire il presente e il futuro di Haiti e dei suoi figli – conclude Linda Gilli – Per questo siamo felici di partecipare allo sforzo con il primo di tanti progetti che la Fondazione Avvenire realizzerà nei prossimi anni. Ci auguriamo che la nostra comunità di lettori tutta ci aiuti a sostenerli».


"Fondi USAID: i tagli agli aiuti del governo USA condannano a morte milioni di persone".
 tratto dal blog di “Medici Senza Frontiere” del 12.3.25

Il congelamento dei fondi USAID da parte del governo Trump sta causando una catastrofe umanitaria.

All’inizio del 2025, il governo USA ha deciso di sospendere i finanziamenti dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), interrompendo per almeno 90 giorni gli aiuti umanitari e sanitari destinati alle popolazioni più vulnerabili.
Questa decisione ha avuto un impatto immediato su milioni di persone in tutto il mondo, compromettendo programmi essenziali come il PEPFAR (Piano di Emergenza del Presidente per il Soccorso contro l’AIDS) e altri servizi di assistenza sanitaria e umanitaria. Denunciamo le gravi conseguenze di questa scelta e invitiamo il governo statunitense a ripristinare immediatamente i finanziamenti per evitare una catastrofe sanitaria globale. 

Impatti devastanti sulla salute globale.
Come organizzazione medico-umanitaria attiva nelle stesse aree di crisi in cui opera USAID, osserviamo con crescente preoccupazione gli effetti di questa interruzione degli aiuti. Negli ultimi anni, i bisogni umanitari globali sono aumentati a causa di conflitti, disastri naturali ed epidemie. I tagli del governo degli Stati Uniti all’aiuto internazionale stanno avendo un impatto devastante sulle persone che MSF e altre organizzazioni umanitarie assistono quotidianamente.  

Chiusura improvvisa di cliniche e interruzione delle cure.
La sospensione improvvisa dell’assistenza sanitaria e umanitaria sta già causando una crisi senza precedenti per milioni di persone vulnerabili, tra cui persone rifugiate, sfollate, bambini a rischio di malaria e persone affette da HIV e tubercolosi.
Senza cure adeguate, molte di queste persone rischiano di perdere la vita. L’arresto generalizzato dell’assistenza estera da parte dell’amministrazione Trump ha già determinato la perdita di aiuti sanitari salvavita. Solo nelle ultime settimane, i team di MSF hanno assistito alla chiusura improvvisa di cliniche e servizi essenziali finanziati da USAID, lasciando le persone prive di cure e in una situazione di totale incertezza. 
 
Confusione e incertezze nell’accesso alle cure per l’HIV.
La decisione degli Stati Uniti di congelare temporaneamente i fondi destinati al PEPFAR ha avuto un impatto immediato sui pazienti affetti da HIV. Nonostante una successiva dichiarazione del governo abbia chiarito che alcuni programmi di trattamento potranno continuare fino ad aprile, molti elementi cruciali del programma restano bloccati. 
Rimangono infatti gravi lacune nel supporto a servizi fondamentali, come la profilassi pre-esposizione (PrEP) per i gruppi più vulnerabili, tra cui la comunità LGBTQ+ e i lavoratori del sesso, gli interventi specifici per adolescenti e giovani donne nei paesi con alta prevalenza di HIV, e i programmi di monitoraggio gestiti dalle comunità. Senza questi servizi, il contrasto all’epidemia rischia di subire un pericoloso arresto. 
Nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, dove MSF gestisce numerosi programmi contro l’HIV/AIDS e altre emergenze sanitarie, si stanno già osservando gravi ripercussioni. In Sudafrica, molte cliniche finanziate da PEPFAR hanno sospeso i servizi di test, trattamento e PrEP, lasciando migliaia di persone senza accesso ai farmaci salvavita.
In Mozambico, un’importante organizzazione partner di MSF ha dovuto interrompere completamente le attività di assistenza per l’HIV. In Zimbabwe, la maggior parte delle organizzazioni impegnate nella lotta all’HIV ha cessato le proprie operazioni, colpendo in particolare il programma DREAMS, progettato per ridurre le infezioni tra adolescenti e giovani donne. 
 
L’appello di MSF: ripristinare gli aiuti senza condizioni.
MSF non accetta fondi dal governo degli Stati Uniti e i nostri progetti non saranno direttamente colpiti dal blocco dei finanziamenti USAID. Tuttavia, l’enorme ruolo svolto dagli Stati Uniti nel finanziamento dell’assistenza internazionale non può essere facilmente compensato da altre fonti. 
I team di MSF stanno assistendo a una crescente confusione e disperazione tra i pazienti e gli operatori sanitari, mentre cliniche e servizi essenziali vengono chiusi da un giorno all’altro a causa della mancanza di fondi e personale. 
Chiediamo con urgenza al governo degli Stati Uniti di garantire la continuità di tutta l’assistenza umanitaria e medica essenziale, mentre si valutano nuove priorità per gli aiuti esteri. Il costo di questa interruzione è troppo alto: milioni di vite sono in pericolo e il tempo per agire è ora.