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Oggi Sanità

Sempre meno, sempre peggio! Queste le riflessioni che ci ispira il pezzo di Luciano Fassari tratto da Quotidiano Sanità del 10 febbraio 2025, che segue.
Nell’ultimo decennio tagliati 10 mila posti letto e chiusi oltre 70 ospedali. Cresce il privato e la medicina del territorio è sempre più in affanno. Un  quadro disarmante, frutto di un confronto tra dati dell’Annuario della Sanità 2023 confrontati con l’  Annuario della Sanità 2013.
 Dati ufficiali del Ministero della Salute, non illazioni frutto di farneticazioni. Eppure il governo non sembra accorgersene. O meglio: sanno tutto e sanno anche quali rimedi porre alla decadenza del SSN.
Lo si desume  dal secondo pezzo che pubblichiamo oggi, sempre tratto da “Quotidiano Sanità” (del 3 febbraio): “Rilanciare il SSN: L’atto di indirizzo 2025 del Ministero Salute”.
L’atto di indirizzo del Ministero non fa una piega! Vediamo di che si tratta:
- Potenziamento della medicina territoriale è una via obbligata;
- Potenziamento della sanità di prossimità che potrà essere garantito anche attraverso i servizi offerti      in farmacia;
- Diffusione e sviluppo della Telemedicina;
- Valorizzazione del  ruolo dei medici del Ruolo Unico di Assistenza Primaria (MMG – PLS e Continuità Assistenziale);
- Potenziamento dellattività formativa dei professionisti sanitari al fine di renderla più appropriata e aggiornata;
- In tema di aggressioni al personale, "saranno adottate delle misure volte a reprimere aspramente gli episodi di violenza a danno dei sanitari e finalizzate, altresì a garantire l’ordine e la sicurezza negli ospedali, con strumenti appropriati per filtrare l’accesso dei visitatori e rafforzare i relativi”;
E, “ciliegina sulla torta”: ci sarà spazio anche per l'intelligenza artificiale, (mica poteva mancare…) "per facilitare l’interdisciplinarietà e a supporto della medicina, come già accade nel campo della diagnostica dove si sono registrati importanti progressi, la stessa potrebbe fornire utili soluzioni in grado di ridurre i tempi di attesa diagnostica dei laboratori".
Tutto giusto, non c’è che dire, hanno imparato bene la lezione. Il vero problema è però: quando si passerà dalle parole ai fatti? A tal fine servono più risorse finanziarie, serve pagare di più il personale sanitario, serve lavorare ad accordi sindacali con i medici di famiglia (MMG) per far transitare parte di loro alla dipendenza.
Solo attuando queste pre-condizioni si potranno  riportare gli standard di funzionamento del SSN a livello degli altri paesi europei con cui amiamo confrontarci (GB. Germania, Francia).
Questo il lodevole Atto di indirizzo del Ministero della Salute. Peccato che non si capisce se sono state appostate risorse finanziarie per realizzarlo.
A fine 2025 si vedrà quanto dell’atto di indirizzo è stato realizzato e quanto….”sono solo parole”….
(RL) 

Nell’ultimo decennio tagliati 10 mila posti letto e chiusi oltre 70 ospedali. Cresce il privato e la medicina del territorio è sempre più in affanno
 
di Luciano Fassari
tratto da “Quotidiano Sanità” del 10 febbraio 2025
 
Sono alcuni dei numeri che emergono dal nuovo Annuario del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)  relativo al 2023 appena pubblicato dal Ministero della Salute che confrontato con il medesimo report di 10 anni prima evidenzia come il Servizio sanitario abbia lentamente mutato volto con un’assistenza territoriale in difficoltà e sostenuta in gran parte dal privato. Progressi nell’Assistenza domiciliare integrata.


Sempre meno ospedali, sempre più strutture private e un territorio sempre più povero di medici di famiglia, pediatri e medici di continuità assistenziale. Inoltre, sono stati tagliati 10mila posti letto. Al palo anche i consultori e i centri di salute mentale. In calo anche gli accessi al Pronto soccorso. È questa la fotografia che emerge dal nuovo annuario statistico del SSN del Ministero della Salute relativo al 2023. E così andando a confrontare il medesimo rapporto relativo al 2013 emerge nitidamente la dieta forzata cui i vari Governi che si sono succediti nello scorso decennio hanno sottoposto il SSN che in 10 anni si è ritrovato con 74 ospedali in meno, un peso del privato sempre più forte e un’assistenza territoriale pubblica al palo con progressi solo nell’Assistenza domiciliare integrata.

Sempre meno ospedali. In 10 anni ne sono stati chiusi 74, ben il 7%. Nel 2013 tra pubblici e privati erano 1.070 mentre nel 2023 sono scesi a 996, con un taglio più marcato per quelli pubblici (50 in meno in 10 anni).

In calo anche le strutture per l’assistenza specialistica ambulatoriale: erano 9.214 nel 2013 e sono scese a 9.121 dieci anni dopo. In crescita, ma solo grazie al privato quelle di assistenza Territoriale Residenziale che a fronte delle 6.834 strutture presenti nel 2013 ne conta 8.114 nel 2023 (pubbliche sono appena il 15%). Stesso trend per quanto riguarda le strutture di assistenza territoriale semi residenziale che vede crescere le strutture: erano 2.886 nel 2013 e sono 3.192 nel 2023. Stesso dicasi per la Riabilitativa che da 1.067 strutture è passata 1.203. In crescita anche i numeri per l’altra assistenza territoriale in questo caso con il pubblico a farla da padrone.
Ma ciò che più fa effetto è che i tagli hanno riguardato il settore pubblico che nel 2023 annovera il 42% delle strutture totali contro il 44,5% di 10 anni prima.

Posti letto: Rispetto a 10 anni fa tra pubblico e privato ne sono stati tagliati oltre 10.000. Nel 2013 ce n’erano 226.387 contro i 215.827 del 2023.
In discesa anche il numero dei Consultori: ne sono stati chiusi 1 su 10 (erano 2.430 nel 2013 contro i 2.140 del 2023). Giù anche il numero dei Centri di Salute mentale (erano 1.603 dieci anni e fa sono diventati 1.334 nel 2023).

Meno medici convenzionati. I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità). In frenata anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) che dagli 11.533 che erano nel 2013 sono diventati 10.050 nel 2023 (-1.483).

Meno medici convenzionati. I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità). In frenata anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) che dagli 11.533 che erano nel 2013 sono diventati 10.050 nel 2023 (-1.483).
Dieta amministrativa. Le Asl sono passate dalle 143 del 2013 alle 110 del 2023.
Cresce l’assistenza domiciliare integrata (Adi). In 10 anni sono praticamente raddoppiate le persone assistite: dai 732.780 pazienti del 2013 nel 2023 esse sono state 1.645.234. A peggiorare però sono le ore dedicate a ciascun paziente: nel 2013 erano 18 contro le 15 ore del 2023.

Pronto soccorso. Nel 2023 si registrano 18.353.118 accessi nei pronto soccorso (311 accessi ogni 1000 abitanti), ovvero circa 2 mln in meno di accessi rispetto al 2013 quando erano stati 20.551.053 con una media di 338 accessi ogni 1.000 abitanti. Nel 2023 sono stati 1.397.358 accessi nei pronto soccorso pediatrici (154 accessi ogni 1000 abitanti fino a 18 anni), un numero poco inferiori rispetto al 1.609.287 di accessi di 10 anni prima (in media 158 accessi ogni 1.000 abitanti).

Pronto soccorso. Nel 2023 si registrano 18.353.118 accessi nei pronto soccorso (311 accessi ogni 1000 abitanti), ovvero circa 2 mln in meno di accessi rispetto al 2013 quando erano stati 20.551.053 con una media di 338 accessi ogni 1.000 abitanti. Nel 2023 sono stati 1.397.358 accessi nei pronto soccorso pediatrici (154 accessi ogni 1000 abitanti fino a 18 anni), un numero poco inferiori rispetto al 1.609.287 di accessi di 10 anni prima (in media 158 accessi ogni 1.000 abitanti).