di Antonio Averaimo
tratto da “Avvenire” di venerdì 3 gennaio 2025
Il lancio della Comunità energetica rinnovabile e solidale di Maria Santissima di Caravaggio, nel quartiere di Barra: i soci sono famiglie in situazioni di disagio. Progetto con Fondazione per il Sud.
Si
scrive “Cers”, si legge “Comunità energetica rinnovabile e solidale”, visto che
tiene insieme la produzione di energia pulita e la sua diffusione tra chi è più
svantaggiato. Sono sempre di più quelle che nascono o sono in via di
progettazione nelle diocesi italiane, in perfetta sintonia col modello di
ecologia integrale proposta da Papa Francesco nell’enciclica Laudato
si’. Una delle ultime è nata a Napoli, nel popoloso quartiere di
Barra, periferia orientale della città. L’ha costituita la parrocchia di Maria
Santissima di Caravaggio, che ha vinto un bando apposito di Fondazione Con il
Sud (il progetto è sostenuto economicamente anche dal Banco dell’energia).
L’impianto fotovoltaico che sarà il motore della nuova Cers è già sul tetto della “Casa del Fanciullo”, una struttura parrocchiale. Manca solo l’allacciamento alla rete dell’Enel, dopodiché la produzione di energia sosterrà sia la parrocchia che 25 famiglie del territorio, individuate tramite il centro di ascolto e a tutti gli effetti socie della comunità energetica (ma si punta ad arrivare in poco tempo a 40). I pannelli appena montati alimenteranno anche due nuovi progetti voluti dal parroco, don Enzo Gallesi: una mensa per i poveri e un emporio solidale, che presto saranno al servizio delle famiglie meno abbienti di Barra. «Crediamo che la costituzione di una Cers – sostiene il diacono, Gennaro Zuccoli, che ne è il presidente – possa rappresentare un modello virtuoso per ogni parrocchia. I vantaggi sono molteplici: produrre energia pulita e far sì che noi stessi e soprattutto i nuclei familiari più in difficoltà possiamo eliminare dalle nostre spese una voce, le bollette, che pesa molto sul nostro bilancio. D’altra parte, la nascita di un ente del Terzo settore all’interno della nostra diocesi ci sprona di fatto a cercare risorse per promuovere iniziative a favore dei più deboli».
L’impianto fotovoltaico che sarà il motore della nuova Cers è già sul tetto della “Casa del Fanciullo”, una struttura parrocchiale. Manca solo l’allacciamento alla rete dell’Enel, dopodiché la produzione di energia sosterrà sia la parrocchia che 25 famiglie del territorio, individuate tramite il centro di ascolto e a tutti gli effetti socie della comunità energetica (ma si punta ad arrivare in poco tempo a 40). I pannelli appena montati alimenteranno anche due nuovi progetti voluti dal parroco, don Enzo Gallesi: una mensa per i poveri e un emporio solidale, che presto saranno al servizio delle famiglie meno abbienti di Barra. «Crediamo che la costituzione di una Cers – sostiene il diacono, Gennaro Zuccoli, che ne è il presidente – possa rappresentare un modello virtuoso per ogni parrocchia. I vantaggi sono molteplici: produrre energia pulita e far sì che noi stessi e soprattutto i nuclei familiari più in difficoltà possiamo eliminare dalle nostre spese una voce, le bollette, che pesa molto sul nostro bilancio. D’altra parte, la nascita di un ente del Terzo settore all’interno della nostra diocesi ci sprona di fatto a cercare risorse per promuovere iniziative a favore dei più deboli».
Nel
frattempo, sono già stati avviati i laboratori educativi per i giovani del
territorio e per le loro famiglie, che costituiscono una parte fondamentale del
progetto all’insegna della sostenibilità portato avanti dalla parrocchia
napoletana. I ragazzi di Barra studieranno, grazie al contributo del Centro
della gioventù, come fare una corretta raccolta differenziata e ottenere un
maggiore risparmio energetico. Oltre alle attività laboratoriali, il progetto
prevede anche visite didattiche che avranno il compito di avvicinarli al mondo
delle rinnovabili e all’economia circolare. Per gli adulti, è prevista una
specifica formazione sui temi del risparmio e dell’efficienza energetici. I
comportamenti maggiormente sostenibili saranno poi premiati con crediti da
spendere presso l’emporio solidale parrocchiale.
Le comunità energetiche rinnovabili nate in seno alle diocesi e alle parrocchie rappresentano una parte consistente delle 150 censite da Legambiente sul territorio nazionale. Quella di Barra è nata mentre in Emilia-Romagna ne nascevano tre promosse rispettivamente dalle diocesi Faenza-Modigliana e di Rimini e dalla parrocchia di San Vittore, a Cesena. La diocesi di Treviso ha dato invece vita a una comunità energetica che raggiunge 263 parrocchie. Il vescovo, Michele Tomasi, ha voluto che nello statuto fosse estesa la possibilità di essere socio fondatore ad altre diocesi o enti ecclesiastici indicati dalle stesse, in modo che il modello sostenibile possa essere condiviso anche da altre realtà ecclesiali.
Nel maggio scorso, la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato un vademecum per la costituzione di una Cer dal titolo Le comunità energetiche rinnovabili. Elementi etici, tecnici, economico-giuridici per gli enti religiosi. Si tratta di una settantina di pagine che partono dai principi esposti dal Papa nella Laudato si’ e forniscono tutte le informazioni necessarie per dare vita a una comunità energetica rinnovabile. Che con grande probabilità saranno, fin dall’immediato futuro, sempre più diffuse all’interno della Chiesa italiana.
Le comunità energetiche rinnovabili nate in seno alle diocesi e alle parrocchie rappresentano una parte consistente delle 150 censite da Legambiente sul territorio nazionale. Quella di Barra è nata mentre in Emilia-Romagna ne nascevano tre promosse rispettivamente dalle diocesi Faenza-Modigliana e di Rimini e dalla parrocchia di San Vittore, a Cesena. La diocesi di Treviso ha dato invece vita a una comunità energetica che raggiunge 263 parrocchie. Il vescovo, Michele Tomasi, ha voluto che nello statuto fosse estesa la possibilità di essere socio fondatore ad altre diocesi o enti ecclesiastici indicati dalle stesse, in modo che il modello sostenibile possa essere condiviso anche da altre realtà ecclesiali.
Nel maggio scorso, la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato un vademecum per la costituzione di una Cer dal titolo Le comunità energetiche rinnovabili. Elementi etici, tecnici, economico-giuridici per gli enti religiosi. Si tratta di una settantina di pagine che partono dai principi esposti dal Papa nella Laudato si’ e forniscono tutte le informazioni necessarie per dare vita a una comunità energetica rinnovabile. Che con grande probabilità saranno, fin dall’immediato futuro, sempre più diffuse all’interno della Chiesa italiana.