è stata una giornalista italiana, ideatrice e curatrice
di Radio3 Scienza.
tratto da Wikipedia (modificato NdR)
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Dal 1974 al 1979
frequenta ad Anzio (RM) il Liceo scientifico “Innocenzo XII” e poi
studia Filosofia alla Sapienza Università di Roma.
I primi anni alla Rai
Nell’estate del 1985 inizia a lavorare per Radio Rai, entrando nella redazione di Spazio Tre, storico contenitore di musica e attualità culturale di Radio3
Dall’aprile 1989 fino a marzo 1991 lavora nel team di redattori e conduttori di Orione. Osservatorio quotidiano di informazioni, cultura e musica, rotocalco di Radio3. È nel corso dell’ultima stagione del programma (1990-91) che Rossella diventa per la prima volta autrice di una trasmissione radiofonica. Ed è proprio a Orione che comincia a maturare i suoi primi interessi verso il mondo della scienza, uno dei tanti filoni tematici di cui si occupa il programma.
Dal 1991 al 1994 è autrice e principale conduttrice di Palomar. Viaggio quotidiano attraverso le scienze. Curato da Daniela Recine, è il primo programma di Radio3 interamente dedicato alla scienza. A marzo del 1994 il programma assume il nome di Futura. Scienza e tecnologie, diventando uno spazio del contenitore pomeridiano intitolato On the road. Avventure e soste nello spazio e nel tempo.
A febbraio del 2002 rientra in Rai. Dapprima lavora a Radio2, ma nell’estate dello stesso anno torna nuovamente a Radio3, sotto la direzione di Sergio Valzania. Qui comincia a progettare la trasmissione che ha poi curato per 18anni. Radio3 Scienza debutta il 6 gennaio del 2003.
A partire dal
2009, con la direzione di Marino
Sinibaldi, oltre ad essere curatrice di Radio3 Scienza,
Rossella torna anche alla conduzione quotidiana del programma.
“Quando vado in onda devo essere consapevole del fatto
che in quello studio radiofonico si forma una relazione triangolare: il
conduttore, l'ospite, l'ascoltatore”. “Ma il rapporto privilegiato per me che
sono al microfono deve essere quello che si instaura con l'ascoltatore.
L'ospite è per l'appunto la fonte di una competenza. L'ascoltatore e io,
conduttrice, dobbiamo essere alleati nel domandare, ragionare, obiettare anche
con una sciocchezza su quello che l'ospite dice. Ma l’ospite deve avere la
possibilità di rispondere e persino di complicare la domanda che gli hai
rivolto. Questo è il gioco della radio che forse può dare un contributo per
rappresentare gli equilibri che dovrebbero essere rispettati nel dibattito
pubblico sulla scienza (e non solo)”.
Prosegue inoltre
il suo lavoro di coordinamento di diversi programmi del palinsesto della rete
come capo-area Approfondimenti ed eventi speciali.
Nel 2019 è l’ideatrice di Labanof. Corpi senza nome Archiviato il 25 maggio 2021 in Internet Archive., il primo podcast originale di Radio3, vincitore del Prix Italia 2020, che racconta il lavoro del Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università Statale di Milano diretto da Cristina Cattaneo.
L'impegno nella didattica
Nel 2019 è l’ideatrice di Labanof. Corpi senza nome Archiviato il 25 maggio 2021 in Internet Archive., il primo podcast originale di Radio3, vincitore del Prix Italia 2020, che racconta il lavoro del Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università Statale di Milano diretto da Cristina Cattaneo.
Nel corso degli anni Rossella Panarese ha tenuto molte lezioni in master, seminari, incontri di formazione, sul linguaggio radiofonico e su come raccontare la scienza alla radio.
Dal 1993 al 2021 ha fatto parte del corpo docente del Master in comunicazione della scienza della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste dove ha curato, sin dalla nascita del master, il corso Linguaggi della radio. Dal 2010 al 2021, per il Master SGP La scienza nella pratica giornalistica della Sapienza Università di Roma ha tenuto il corso dedicato al linguaggio radiofonico.[5] Ha insegnato anche al Master di primo livello in Linguaggi, produzioni e marketing della radio organizzato da Rai e dalla Facoltà di scienze della comunicazione della Sapienza Università di Roma.
Il 16 aprile 2021 una quercia rossa al centro di piazza Bainsizza, nelle vicinanze della sede di Radio3 a Roma, è stata dedicata alla memoria di Rossella. La targa riporta queste sue parole:
“Saper raccontare vuol dire avere a cuore l'ascoltatore, farsi carico dell'attenzione dell'altro, creare un filo comune tra chi parla e chi ascolta. Insomma, costruire una relazione. È quello che la radio può fare meglio di tutti. A me piace usare la metafora del ballo di coppia, che è tale se - e solo se - ognuno dei ballerini è concentrato sui suoi passi, ma in contatto con quelli dell'altro”.