Funzionanti appena il 13% di
quelle previste. E in quasi in una su due di quelle attive non c’è il medico di
medicina generale. I dati di Agenas.
di L.F.
tratto da "Quotidiano Sanità" del 19.9.23
tratto da "Quotidiano Sanità" del 19.9.23
Forse è presto per parlare di flop ma di certo non si può dire che la realizzazione di Case della Comunità, Ospedali della Comunità e Centrali operative territoriali previste dal Pnrr prosegua spedita. A fare il punto è il nuovo monitoraggio di Agenas aggiornato a giugno 2023 che mostra ancora un evidente ritardo nella realizzazione delle strutture che dovrebbero essere il nuovo caposaldo della sanità di prossimità.
Partiamo dalle Case della Comunità (CdC)
Anche dove attive le Case della Comunità solo nel 17% dei casi sono aperte h24 7 giorni su 7 a testimoniare come di strada da fare ve n’è ancora tanta. Infatti, nel 34% dei casi sono aperte meno di giorni su 7 e con un orario di nemmeno 12 ore giornaliere.
Altra nota dolente è la presenza dei medici di medicina generale (MMG) e dei pediatri di libera scelta. I MMG sono presenti solo nel 54% delle Case della Comunità attive. Ancora più scarsa la presenza di pediatri (solo il 28%). Numeri che segnalano la necessità di un intervento normativa che regoli la presenza di questi medici all’interno delle strutture.
Centrali Operative Territoriali (COT)
Non va meglio la realizzazione delle 611 Centrali operative territoriali (da attivare entro il 2024). A giugno 2023 ne sono state attivate 77, ovvero il 12%. In questo caso il servizio che dovrebbe gestire e smistare le esigenze dei cittadini sul territorio è stato aperto in sole 7 regioni: 36 in Lombardia, 15 nel Lazio, 9 in Veneto, 7 in Piemonte, 5 in Emilia-Romagna, 4 nella Pa di Bolzano e 1 in Umbria.
E anche per le COT l’apertura è a singhiozzo: delle 77 attivate il 58% lavora meno di 6 giorni su 7.
Ospedali di Comunità (OdC)
Infine, il monitoraggio Agenas fa il punto anche sulla realizzazione degli Ospedali di Comunità. Entro il 2026 ne devono essere attivati 434. A giugno 2023 sono funzionanti 76 OdC (il 17%) per un totale di 1.378 posti letto. In questo caso sono 10 le regioni che li hanno realizzati: 38 in Veneto, 17 in Lombardia, 6 in Puglia, 5 in Emilia-Romagna, 2 in Molise e in Abruzzo, 1 in Campania, Lazio e Liguria.
Da notare poi come in Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Pa Trento, Sardegna e Sicilia al momento non sia attiva nemmeno una Casa della Comunità, un Ospedale di Comunità e una COT
Su tutto ricordiamo pende poi la revisione del Pnrr che ha previsto un taglio di circa il 30% delle strutture da finanziare con i fondi del Pnrr stesso. Le rimanenti strutture si dovranno in ogni caso realizzare con i fondi sull’edilizia sanitaria che però, lamentano le regioni, oltre ad essere già stati impegnati per altri progetti presentano lungaggini che rischiano di dilatare ulteriormente i timing previsti.
Lo mettiamo a confronto con i dati riportati, in un pezzo del Sole 24 ore, del 8 settembre 2024 dal titolo: “Prevenzione cenerentola. Le Case di Comunità sono un flop”.
Siamo passati dal rischio flop segnalato da “Quotidiano Sanità” nel settembre 2023 a “Le Case di Comunità sono un flop del settembre 24.
Nel documentato articolo del Sole 24 si legge tra l’altro : “Aperte solo 413 Case di Comunità (CdC), cioè meno di un terzo di quelle previste, di cui 136 in Lombardia, 123 in Emilia Romagna), in 1 su 4 non ci sono medici, in 10 regioni (cioè la metà delle regioni italiane) nemmeno 1. Tutte quelle meridionali ne sono sprovviste.
Dunque : Flop delle CdC, Prevenzione cenerentola, sanità territoriale ancora al palo, nonostante i finanziamenti del PNRR.
Questa è solo una panoramica sulla sanità territoriale che continua a funzionare male, tranne in pochissime regioni.
Continuiamo a credere nel ruolo positivo del Servizio Sanitario Nazionale, di quello pubblico in particolare. Ma occorre invertire la tendenza attuale, fare di più e meglio.
Continueremo ad occuparci di sanità territoriale, di prevenzione, di cosa sarebbero dovute essere e di cosa sono in pratica le Case di Comunità. Ancora una volta tra progetti e realizzazione c’è una grossa differenza, tra regioni del nord e del sud vi è una differenza ancora maggiore.