Attilio Scarpellini, nella trasmissione “Qui
Comincia” di Rai Radio 3 del 5 settembre 2024, ci ha parlato del libro di Iannetta e Fazlagic “Il Metereologo
di Sarajevo”che ci ricorda l’assedio della città di Sarajevo, durata quasi 4
anni, tra interminabili lutti, sofferenze per la popolazione, atti di pura
barbarie.
Ci ha ricordato quanto avvenuto, nella nostra civilissima Europa, nel decennio 1990 – 1999, circa 30 anni fa.
La drammaticità degli eventi bellici di questi ultimi anni in Ucraina (ed ora anche in Russia dove le popolazioni di confine stanno anch’esse pagando un prezzo elevatissimo) non sono dunque una novità.
Dalla tragica vicenda di Sarajevo, abbiamo imparato qualcosa?
(NdR)
Un
meteorologo si occupa del tempo quando i tempi seguono l’asse conforme alla
vita ordinaria. Ma quando si trova nel mezzo di una guerra ed accerchiato in un
assedio che tende a spostare le lancette dell’orologio indietro di secoli
lascia perdere il suo mestiere o cerca di portarlo avanti e potenziarlo con
qualcosa che non può essere colpito dalle granate, con lo spirito di libertà
che preserva le consuetudini di una popolazione che nella comunanza pacata
trova le energie per rispondere alla disumanità con resiliente decoro? La voce
narrante del meteorologo Boban sviluppa una cronaca analitica di una lotta
impari le cui immagini si snocciolano lungo un percorso individuale e pur
sempre collettivo, che si sviluppa nelle lettere ad una ragazza. Anna. Gli episodi
vividi manifestano l’impronta indelebile che ogni guerra lascia
sull’osservatore che tenta di rimanere oggettivo. La sua città, infatti, ha
subito l’assedio più lungo dei tempi contemporanei, quasi quattro anni del
decennio ‘90-’99, la replica moderna di una storia antica ripetutasi tante
volte prima in epoche e luoghi del globo diversi. Sull’intera narrazione
risuona la domanda: «Abbiamo imparato qualcosa?»
Ci ha ricordato quanto avvenuto, nella nostra civilissima Europa, nel decennio 1990 – 1999, circa 30 anni fa.
La drammaticità degli eventi bellici di questi ultimi anni in Ucraina (ed ora anche in Russia dove le popolazioni di confine stanno anch’esse pagando un prezzo elevatissimo) non sono dunque una novità.
Dalla tragica vicenda di Sarajevo, abbiamo imparato qualcosa?
(NdR)
autori:
Libera Iannetta. Slobodan Fazlagic
Libera Iannetta è nata a Bojano, in Molise, nel 1971 ed è docente di Materie letterarie presso l’Istituto superiore Tito Acerbo di Pescara. Docente di Teoria della musica e solfeggio presso l’I.S.E.F. di Perugia, è anche redattrice dei testi per la trasmissione «Arcobaleno» dell’emittente televisiva RTE Cinquestelle (Perugia). Si è dedicata alla narrativa breve e tutti i suoi racconti sono stati pubblicati ottenendo riconoscimenti e premi in concorsi nazionali ed internazionali. Ama dare alle protagoniste femminili delle sue storie il nome di Anna, palindromo e inclusivo, in cui la fine riconduce al principio alla ricerca di una riconciliazione e di una rinascita.
Libera Iannetta. Slobodan Fazlagic
Libera Iannetta è nata a Bojano, in Molise, nel 1971 ed è docente di Materie letterarie presso l’Istituto superiore Tito Acerbo di Pescara. Docente di Teoria della musica e solfeggio presso l’I.S.E.F. di Perugia, è anche redattrice dei testi per la trasmissione «Arcobaleno» dell’emittente televisiva RTE Cinquestelle (Perugia). Si è dedicata alla narrativa breve e tutti i suoi racconti sono stati pubblicati ottenendo riconoscimenti e premi in concorsi nazionali ed internazionali. Ama dare alle protagoniste femminili delle sue storie il nome di Anna, palindromo e inclusivo, in cui la fine riconduce al principio alla ricerca di una riconciliazione e di una rinascita.
Slobodan Fazlagic è nato a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina, nel 1948. Dottore di ricerca in Geofisica e collaboratore scientifico presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Autore di numerosi articoli pubblicati in riviste scientifiche internazionali. Vicedirettore dell’Istituto meteorologico di Sarajevo, portavoce della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, vicedirettore e presentatore del programma di Educazione pubblica dell’USAID per la Bosnia-Erzegovina. Collaboratore giornalistico del quotidiano “Oslobodjenje” di Sarajevo. Vincitore di numerosi premi letterari.