tratto da Wired del 17 luglio 2024
Scuole aperte d'estate. Pubblicate sul sito del ministero dell'Istruzione le graduatorie con cui sono state finanziate attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze nelle scuole, durante le vacanze estive per 400 milioni di euro. Il provvedimento, che riguarda l’estate 2024 e 2025, è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali, che ogni anno chiudono per 3 mesi, la pausa estiva più lunga in Europa. Per Mammadimerda e WeWorld, due associazioni, questa lunghissima chiusura non è più adatta ai tempi e per questo chiedono una riforma del calendario scolastico.
Graduatorie e progetti
Le scuole hanno avuto tempo fino al 31 maggio 2024 per presentare
o arricchire i loro piani per l'estate. Una volta scaduto questo termine, sono
state pubblicate sul sito del ministero dell'Istruzione e del merito le graduatorie definitive a livello regionale, con
annessi punteggi e voci di finanziamento. Nello specifico all'interno del
documento non vengono menzionati i progetti che hanno ottenuto le risorse, tra
quelli di formazione sportiva, musicale, teatrale, a tema
ambientale, ma sono stati assegnati
comunque decine di migliaia gli euro per ogni scuola. Mentre, la classifica tra
le regioni con più scuole con progetti approvati vede:
la Campania con quasi 600 progetti, poi la Lombardia con
circa 350 e un po' più indietro Lazio ed Emilia-Romagna con
280.
Inoltre, le scuole potranno anche usare ulteriori fondi per ampliare
l’offerta di attività, attingendo ai 750 milioni destinati al contrasto della dispersione scolastica e al
superamento dei divari territoriali dal Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr), così come dai 600
milioni per azioni di potenziamento delle competenze in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (le
cosiddette discipline Stem),
previsti sempre dal Pnrr. Le risorse in campo permetteranno di finanziare
attività per una platea compresa tra gli 800 mila e 1,3 milioni di studenti e
studentesse.
L’iniziativa ministeriale, che ha aumentato le risorse per il cosiddetto Piano estate di 80 milioni di euro rispetto allo stanziamento precedente, tenta di sopperire a una delle tante problematiche della scuola italiana: i tre mesi di pausa estiva in cui le scuole smettono di essere un luogo aperto ai minori, scaricando sui genitori la responsabilità e i problemi di dover conciliare il lavoro con le attività di cura. E con i costi sempre più alti dei centri estivi.
I docenti dei programmi legati alle scuole aperte d'estate potranno aderire su base volontaria e verranno remunerati in base alle risorse disponibili per i moduli didattici attivati. Inoltre, il ministero ha esortato le scuole ad “arricchire l’offerta”, tramite collaborazioni con enti locali, università, organizzazioni del volontariato e del terzo settore o famiglie.
La petizione per cambiare il
calendario scolastico
Per questo, l’associazione umanitaria WeWorld e l’associazione delle mamme Mammadimerda hanno lanciato una petizione per chiedere una riforma del calendario scolastico, che sia più in
linea con i tempi e rispettoso delle necessità di genitori e minori. Le due
organizzazioni hanno sottolineato come la pausa di 3 mesi sia una modalità
datata, nata per permettere a bambine e bambini di aiutare i genitori a
raccogliere il grano nei campi. Una misura di conciliazione che però non si è
evoluta al passo delle esigenze delle famiglie.
Inoltre, il sistema scolastico italiano risulta essere uno dei più
stressanti al mondo, con eccessivi carichi di lavoro concentrati nello stesso
periodo di tempo, che comportano effetti negativi sia sul rendimento scolastico
che sul benessere psicofisico di studenti e studentesse. “La lunghissima
pausa scolastica moltiplica le disuguaglianze, favorisce la perdita di
competenze cognitive e relazionali di bambine, bambini e adolescenti
e scoraggia la conciliazione di vita-lavoro per tanti genitori
costretti a destreggiarsi tra campi estivi costosissimi e mancanza di
alternative a prezzi ridotti”, scrivono WeWorld e Mammadimerda.
Pertanto, la petizione delle due organizzazione chiede un'apertura delle scuole anche nei mesi di giugno e luglio, con attività extra scolastiche e conseguente rimodulazione delle pause durante l’anno, e l’introduzione obbligatoria del tempo pieno dai 3 ai 14 anni in tutte le scuole, per offrire a studenti e studentesse la possibilità di scegliere, ovunque, tra tempo pieno e parziale. Possibilità che a oggi è concessa solo a 2 studenti e studentesse su 10 della scuola primaria al Sud Italia, contro i 5 su 10 del Nord.