E dai, e dai, e dai: vuoi vedere che lo fanno!! Che si passano la mano per la coscienza ed approvano una legge che dia cittadinanza a chi nasce o studia in Italia? Ius soli, Ius scholae, ius culturae, quello che più vi piace, cari decisori politici che il popolo italiano ha votato e mandato al governo. Approvate la legge che volete sullo ius etc. etc., ma fatelo, e presto!!
Si è passato il segno! Un bambino, una bambina, un’adolescente, nero, mussulmano, o chi sa altro, per avere la cittadinanza italiana deve diventare campione sportivo? Sono gli unici, le uniche, di cui l’Italia ha bisogno ma solo se sono in grado di lottare per vincere una medaglia alle Olimpiadi? Provate a rapportare il numero di successi sportivi ascrivibili a quanti sono divenuti italiani, per meriti sportivi, nati da genitori stranieri e/o nati altrove e confrontateli con il numero di successi ottenuti dagli italiani “puro sangue”. Sono davvero tanti. E quindi questi ultimi si e gli altri no. E perché?
Gli altri, le altre, che parlano italiano, milanese, napoletano, romano, che vanno a scuola con i nostri figli e nipoti; per questi, cosa bisogna attendere?
I partiti di sinistra, da sempre a parole favorevoli, quando potevano, non hanno approvato lo ius soli o lo ius scholae, si dice, per paura di perdere voti. Visione miope, tanto le elezioni le hanno sempre perse, pur mostrando una spiccata capacità di rimanere al governo lo stesso, con alleanze strane ed a volte insane.
I partiti di destra aderendo all’internazionale di Trump o di Orbàn, sono da sempre, contrari; miopi anche questi ultimi: gli immigrati inglesi, tedeschi o francesi, dopo aver ottenuto, molto più facilmente che da noi, la cittadinanza ed il diritto al voto, votano prevalentemente a destra. Ed allora: questione morale (immorale direi), paura del diverso, fantasmi dell’es, continuano ad avere il sopravvento.
Adesso pare che a qualcuno in Forza Italia, sia venuto in mente di accelerare i tempi, come riporta l’articolo di “Avvenire” che segue.
Attendiamo, poco fiduciosi, che venga al più presto
approvata una legge sullo ius scholae!
(RL)
"Cittadinanza. FI a favore dello ius scholae, lite con la Lega"
Tratto da “Avvenire” del 14 agosto 2024
Maggioranza
divisa sulla riforma per concedere la nazionalità a chi nasce o studia in
Italia. Anche FdI contro. Ma dopo l'appello della dem Schlein si salda un
fronte che va oltre il centrosinistra.
Sarà un fronte
caldo ancora a settembre, di quelli difficili da raffreddare, perché il
centrosinistra non intende mollare sullo ius soli o ius
culturae, come annunciato dalla segretaria del Pd Elly Schlein, pronta
a battersi perché «chi nasce o cresce in Italia è italiano». Anzi, sul tema
della cittadinanza ci sono diverse proposte arenate nel corso delle passate
legislature, pronte a essere rispolverate dalle opposizioni. E Forza Italia è
determinata a sostenere lo ius scholae malgrado gli attacchi
della Lega. Ma la nota del Carroccio postata ieri sui social ha scatenato
l’ennesimo braccio di ferro tra i due partiti di maggioranza. Per il leader
azzurro Antonio Tajani è troppo.
«La legge sulla
cittadinanza va benissimo così - recita il post leghista - , e i numeri di
concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230mila cittadinanze rilasciate,
davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di ius
soli o scorciatoie», scrive il partito di Matteo Salvini. Ma la goccia
che fa traboccare il vaso è la foto che correda la nota: un fotomontaggio con i
volti di Tajani e della segretaria del Pd Elly Schlein con la scritta “il Pd
rilancia lo ius soli, FI apre un varco a destra”.
Il portavoce
degli azzurri Raffaele Nevi replica infastidito: «Innanzitutto dispiace che un
alleato di coalizione ci attacchi. Noi abbiamo ribadito quella che è la nostra
linea da sempre, ma non fa parte del programma di governo ovviamente. Ognuno ha
le sue sensibilità e impostazioni. Noi siamo contrari allo ius soli ma
siamo invece aperti allo ius scholae». Non è una novità, insiste:
«Come disse Berlusconi, noi siamo per favorire l’integrazione. E la scuola è il
motore di questa integrazione».
Nevi, piuttosto,
invita la Lega a frenarsi. «Noi come impostazione non vogliamo attaccare gli
alleati. La sinistra sta tornando indietro. E molti moderati sono interessati a
Fi proprio per la nostra posizione liberale e moderata. Dalla Lega invece di
ringraziarci, arrivano dei post che non ci piacciono. La nostra strategia è
colpire avversari, non gli alleati».
Renata Polverini
guarda alle Olimpiadi concluse e conferma il suo sostegno allo ius
scholae, su cui ha sempre insistito il Cavaliere. Grazie ai Giochi,
ragiona, «gli italiani hano definitivamente compreso che la “italianità” è un
insieme di valori condivisi e non una questione di epidermide, e questo
“sentimento nuovo” - dice - deve essere colto dalla politica, portando a
compimento quel progetto di legge sullo ius scholae al quale
ho lavorato con l’incoraggiamento di Silvio Berlusconi».
Ma anche il
partito della premier Giorgia Meloni, con Lucio Malan, frena, partendo dalle
stesse gare di Parigi. Perché si chiede il capogruppo di Fdi al Senato, oggi il
Pd strumentalizzerebbe le Olimpiadi, quando a Londra nel 2012 c’erano «tra i
medagliati 8 azzurri come Egonu». Insomma, stigmatizza, «quelli del Pd prima di
Parigi non vedevano le Olimpiadi» altrimenti «non si spiega l’isteria di questi
giorni», visto che negli anni in cui hanno governato hanno lasciato arenare in
Parlamento la legge sulla cittadinanza.
Insomma, la
materia continua a scottare, perché le opposizioni stavolta sembrano compatte.
In passato il M5s si sfilò nel passaggio della legge dal Senato alla Camera,
lasciando che il testo senza i numeri sufficienti finisse nel cassetto. Oggi le
cose potrebbero cambiare. «Il sostegno di Forza Italia a una normativa
sullo ius scholae è un’ottima notizia. Fondamentale cercare
una convergenza su questa proposta. Facciamolo presto», scrive poi il leader di
Azione Carlo Calenda, rivolto al Pd.
Stesso ottimismo
da Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva. «Lo ius
culturae è una norma di civiltà e di buon senso - dice - , da sempre
nostro cavallo di battaglia». Bene, dunque, «che anche in maggioranza ci siano
aperture. Adesso però Fi deve passare dalle parole ai fatti. Non bastano le
dichiarazioni e i tweet, servono le leggi in Gazzetta Ufficiale».
Così pure Riccardo Magi, segretario di +Europa, si augura che l’apertura di FI possa portare alla modifica di una legge sulla cittadinanza che «risale ai primi anni ‘90 e non tiene conto della mutata società italiana e soprattutto dell’inverno demografico che tutta l’Europa sta attraversando».