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Povertà di anziani

di Erri De Luca
tratto da Avvenire 10 luglio 2024

Sento parlare di nuove povertà, ma non c’è niente di nuovo nella povertà. Le famiglie s’ingegnano a risparmiare su ogni voce di spesa, ma aumentano le tariffe e i prezzi umiliando gli sforzi. Si cerca di nascondere la povertà come una nudità. Alle mense della Caritas le file si allungano. Un uomo in un vagone della metropolitana chiedeva una moneta. Si giustificava dicendo che aveva 73 anni e la pensione non gli bastava. Passava nel vagone come un’ombra, neanche si fermava presso qualcuno, sapendo che la sua voce era uno spiffero che faceva alzare il bavero. Ho dovuto inseguirlo per dargli la moneta che non si aspettava. Abbiamo la stessa età, gli ho detto. Questo dettaglio spiega a me perché sono stato più attento del solito. Il solito è che sono distratto. Non sono sempre pronto a un’elemosina. Mentre cammino mi accorgo di più se la richiesta viene da una persona in piedi. Il coetaneo della metropolitana alla fermata è uscito e si è voltato per un saluto. C’è una povertà di anziani che mi pesa, raucedine di voce, amarezza di gesti che nel bisogno cercano di mantenere la schiena nell’angolo retto della dignità.