tratto da: “La Giornata Tipo”
E’ la prima volta per un atleta nero tedesco. È una notizia storica, e uno dei motivi risiede proprio nella storia del giocatore NBA.
“I primi 15 anni della mia vita li ho odiati, ovunque mi girassi ero l’unico bambino nero. A scuola o per strada mi guardavano tutti come fossi un extraterrestre. Se non sono finito in cattive strade è soltanto merito di mio padre e del basket”. Quella di Dennis Schroder a Braunschweig, città industriale nel nord della Germania, non è stata una infanzia semplice, anzi. Il razzismo unito alla paura del “diverso” della provincia tedesca di allora hanno fatto sì che crescesse senza amici, senza mai essere invitato alle feste, trascorrendo i pomeriggi da solo sullo skateboard, marinando la scuola, formando un carattere chiuso e duro che gli causava problemi anche nell’unica cosa che gli riusciva bene: il basket.
A rendere ancor più problematico il tutto, è stata poi l’improvvisa morte del padre.
Il padre Axel era il primo tifoso di Dennis e la persona che più di tutti lo spingeva perché prendesse seriamente la scuola e il basket. Una settimana prima della sua morte, aveva avuto un dialogo col figlio e gli aveva detto che era convinto che avrebbe potuto avere un futuro roseo nel basket, ed essere d’aiuto anche per la famiglia, la madre Fatou, i suoi quattro fratelli e sorelle. Gli aveva fatto promettere che avrebbe preso questo impegno con più serietà. Il giorno dopo la morte del padre, guardando tra i fogli della sua scrivania, Dennis trova un foglio scritto a mano. Il contenuto della lettera è esattamente ciò che Axel aveva detto a suo figlio proprio pochi giorni prima di essere sorpreso dall’infarto.
Schroder prende con sé la lettera e si dirige in palestra. Prega in tutti i modi il coach per farsi dare una seconda chance dopo che lo aveva cacciato qualche settimana prima. Il suo allenatore gliela concede e lo reintegra in squadra.
Un anno dopo esordisce nella seconda lega tedesca con la farm team dei Phantoms Braunschweig, ancora un anno più tardi sbarca in nazionale under 18, nel 2011/12 a 19 anni segna 17.8 punti di media con 6.7 assist in A2, l’anno successivo ne piazza 12 di media in Bundesliga con la squadra della sua città e conquista un quinto posto con la Germania agli Europei under 20. Nel giugno 2013, a soli quattro anni dalla morte del padre e dalla sua promessa, Dennis Schroeder viene scelto con la 17esima scelta assoluta al draft NBA dagli Atlanta Hawks.
L’anno scorso è stato premiato come miglior giocatore del Mondiale, il titolo che ha portato per la prima volta nella storia la Germania sul tetto del mondo.
Come dicevamo, è notizia di ieri che Schroder sarà il portabandiera della Germania alle Olimpiadi di Parigi. Sarà il primo portabandiera tedesco, nero, in 128 anni di storia delle Olimpiadi moderne.
Lassù, Axel Schroder, sarà il più felice ed orgoglioso di tutti per questa notizia.
(segnalato da
Rocco Maria Landolfi)