di Daniele Zappalà
tratto da Avvenire del 8 novembre 2023
Dopo lo
scarso risultato del contributo alla riparazione degli elettrodomestici, Parigi
ci riprova con il bonus per calzolai e sarte. In nome dell'economia circolare.
Un giovane calzolaio al lavoro - IMAGOECONOMICA
In nome dell’economia circolare e del prolungamento della durata di vita dei beni di consumo, è la strada praticata sempre più dalla Francia, dove si osserva un parallelo ritorno dei giovani alle professioni artigianali del settore.
Un nuovo «bonus riparazioni» appena lanciato permetterà di ottenere uno sconto presso una rete di 600 artigiani convenzionati. È esclusa la biancheria di casa, ma non ad esempio la riparazione di un prezioso cappello tramandato da una generazione all'altra.
Come ha spiegato il ministro della transizione ecologica, Christophe Béchu, l’obiettivo è ancora una volta di attivare il duplice beneficio dei cosiddetti "ecogesti" della vita quotidiana: buoni per l’ambiente, certo, ma anche per il portafoglio, tanto più in questa congiuntura segnata dall’inflazione.
A pilotare l’iniziativa governativa è l’organismo Refashion, incaricato pure di affiancare l’industria sul cammino verso un nuovo modello virtuoso, del resto già approvato pure dall’Europarlamento.
Come funziona il
"bonus riparazioni"?
Chiunque potrà
recarsi dai 600 riparatori convenzionati, beneficiando ad esempio di 25 euro di
riduzione per la nuova suola alle scarpe o di 7 euro per rammendare un
fastidioso buco in un bel maglione. Se lo stesso maglione ha altri difetti,
come delle lacerazioni, è possibile cumulare diverse riduzioni, senza poter
superare il 60% del costo totale delle riparazioni. Saranno indennizzate solo
le riparazioni vere e proprie, ma non i ritocchi o altre modifiche, come l’orlo
ai pantaloni nuovi o qualsiasi correzione per ragioni di vestibilità o
semplicemente estetiche.
Quanto riparano
i francesi?
Secondo i dati
ministeriali, i francesi hanno fatto riparare 16 milioni d’indumenti nel 2019,
prima del confinamento. Troppo poco, soprattutto rispetto alla continua
crescita degli acquisti di capi nuovi, per un totale di 826mila tonnellate nel
2022. L’obiettivo ufficiale è di superare i 20 milioni d’indumenti
riparati nei prossimi anni.
Quanto
"vale" il bonus?
In termini finanziari, la dotazione del nuovo ‘fondo riparazioni’ sarà di 154 milioni di euro per il quinquennio 2023-2028. Inoltre, la Francia spera d’imparare dai propri errori, dato che il precedente bonus per la riparazione degli elettrodomestici e dei prodotti informatici non ha davvero sedotto i francesi, per via soprattutto degli sconti troppo contenuti rispetto alla fattura media delle riparazioni in quel settore.