La
lettera: "È stato il primo presidente del Napoli nel 1926 e regalò alla
città lo stadio "Vesuvio". Luigi De Magistris promise di sostituire
l'attuale intitolazione del piazzale dello stadio, che porta il nome di
Vincenzo Tecchio, un ex gerarca fascista".
tratto da “La Repubblica – Napoli” del 28 maggio 2023
Caro direttore,
in questo momento di grandi festeggiamenti per i successi del Napoli non
possiamo non pensare alla figura del fondatore del Napoli Calcio: Giorgio
Ascarelli, un nome che tutti i tifosi conoscono bene. Ascarelli fu
imprenditore e mecenate napoletano, donò alla città la sede del
Circolo Velico Italia, fu collezionista, amante dell'arte, ma soprattutto un
antifascista della prima ora attenzionato e pedinato dalla Polizia.
Questo scudetto
è un po' anche merito suo, di Ascarelli che nel 1926 fondò l'Associazione
Calcio Napoli (in seguito diventata Società Sportiva Calcio Napoli) e divenne
primo presidente del Napoli. Ma fece di più: regalò alla città, a proprie
spese, lo stadio Vesuvio - così grande da poterci ospitare due partite dei
mondiali del 1932 - che fu poi chiamato a furor di popolo "Stadio
Ascarelli" dopo la sua prematura morte, avvenuta appena diciassette giorni
dopo l'inaugurazione dell'arena.
La sua storia,
però, si tinge di una grande ingiustizia, perché la memoria di Giorgio
Ascarelli è una delle tante sfregiate dal fascismo.
Il Regime
fascista nel 1934 ritenne inopportuno che il maggior impianto sportivo di
Napoli fosse intitolato ad un ebreo antifascista e gli cambiò nome,
trasformandolo in"Stadio Partenopeo" (poi distrutto dai bombardamenti
del 1942).
Ed eccoci al
dunque. Nel 2018 questa ferita stava per essere rimarginata dalla città, perché
l'ex sindaco della città, Luigi De Magistris promise di sostituire l'attuale
intitolazione del piazzale dello stadio, che porta il nome di Vincenzo
Tecchio - un ex gerarca fascista che fu segretario provinciale del Partito
Nazionale Fascista - con il nome di Giorgio Ascarelli, che la sua città ha
cercato di renderla solo più grande, ricca e libera.
Nel 2020 dopo
due anni di attese - nonostante l'appoggio dall'amministrazione comunale, dei
tifosi, della Comunità ebraica di Napoli e della Federazione Italia-Israele -
il progetto è naufragato: nella Commissione toponomastica di Palazzo San
Giacomo l'iter è stato bloccato dal parere contrario dell'Istituto di Storia
Patria.
La confusione causata dal Covid e la situazione emergenziale hanno fatto il resto. Il parere dell'Istituto di Storia Patria (la responsabilità del quale andrebbe assunta pubblicando le motivazioni del "no" in forma integrale) non è vincolante, questo significa che il sindaco Gaetano Manfredi può procedere con l'iter. Dunque a lui (e alla città) chiediamo: non è giunta l'ora di riprendere in mano la pratica e intitolare finalmente il piazzale dello Stadio a Giorgio Ascarelli?