Non
sai bene se la vita è viaggio,
se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno
dopo giorno e non te ne accorgi
se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.
se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno
dopo giorno e non te ne accorgi
se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.
Jorge Luis Borges
La Mensa (dei bambini proletari NdR) ha
sempre costituito un’eccellenza della nostra comunità partenopea. Sempre dedita
alla costruzione di intrecci profondi tra persone ed esperienze collettive,
dove ogni individuo si sentiva valorizzato, accolto e rispettato per la propria
unicità.
Uno spazio che era tutt’uno con un tempo
speciale. Un tempo per costruire e consolidare relazioni che venivano nutrite,
ed incoraggiate non solo nella loro coralità ma anche nelle individualità di ogni
singolo, per apprendere a comunicare quello che siamo davvero.
Relazioni che non amavano la fretta, la
superficialità e dove invece erano necessarie ripetitività e continuità.
Quest’approccio è sempre parso fondamentale nel consolidarsi a premessa di un
terreno fertile per l’incontro e la conoscenza.
Oggi mancano molto luoghi come la Mensa, difatti
nella scuola di oggi si percepisce spesso tanta solitudine.
In un luogo dove le relazioni
rappresentano il cardine quotidiano, tutto è spesso troppo veloce, ognuno fa
per sé e come meglio crede, e dove l‘eccesso di richieste inutili porta spesso
ad una chiusura ed una mancanza di comunicazione.
Oggi si parla tantissimo di comunità, parola che
chiaramente porta alla mente la necessità di riattivare o rafforzare i legami
tra le persone e che palesa un bisogno forte di ritrovarsi, di ritrovare
l’attenzione verso i piccoli gesti, verso i
dettagli che ci permettono di riconoscere la persona che abbiamo di fronte.
Non mi pare ci siano specifiche tecniche o
processi da seguire ma piuttosto un approccio risulterebbe essenziale: fare
spazio all’altro!
È vero, lo sforzo da produrre è importante, ma
solo così potremo convertirci in artefici
di relazioni profonde e ricche. Partire da una ricerca personale focalizzata su
noi stessi, per poi affrontare quel viaggio verso l’incontro con l’Altro che
era considerato sacro in quell’esperienza meravigliosa che è stata la Mensa.
Maria Luisa Ronza