Quattro poesie su autunno, inverno, pioggia e sereno. Quattro autori molti diversi, accumunati dall’essere stati grandi poeti (NdR)
Autunno.
Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
Vincenzo Cardarelli
Dopo la pioggia
Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l'arcobaleno.
E' come un ponte imbandierato
e il sole ci passa festeggiato.
E' bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è male
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
Gianni Rodari
Sereno
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore
del cielo.
Mi riconosco
immagine
passeggera
presa in un giro
immortale.
Giuseppe Ungaretti
Sole d’Inverno
Capo d’anno: sì mite, e quanto sole!
Io già respiro il marzo, in questa luce
d’oro, che so breve e bugiarda. E rido
alla menzogna, me ne godo; e ad essa
mi scaldo, come fan pruno e castagno
cui rispunta a capriccio qualche gemma,
nella certezza che morrà domani
prima d’aprirsi. Gemme senza fiore
sui rami e nel mio cuore,
gioia d’un giorno, conscia d’esser viva
sol per un giorno!
Non importa. È gioia.
Ada Negri
(poesie segnalate da Maria Vittoria Montemurro)