Come ogni domenica Papa Francesco alle ore 12 ha celebrato l’Angelus. Questa volta, fin da subito, non ha commentato un brano del Vangelo, ma ha formulato una durissima requisitoria contro la guerra in Ucraina, rivolgendosi, alla fine del suo discorso ai Presidenti della Russia e dell’Ucraina, affinché avviino subito un negoziato per arrivare alla pace, per evitare conseguenze peggiori all’attuale guerra che già tanti lutti ha comportato, in particolare tra i più poveri e i bambini.
Francesco, unico leader mondiale, si schiera, in maniera chiara e netta, a favore della pace; esplicita tutta la sua preoccupazione per la guerra in corso, la quale può trasformarsi in un conflitto atomico, per una guerra che può trasformarsi in un dramma mondiale. Mette in gioco tutto il suo peso religioso e politico per parlare ai cuori dei potenti affinché li aprano alla pace.
Ancora una volta, ascoltando l’Angelus, sono rimasto affascinato dalle Sue scelte, dai Suoi tempi, dalle Sue parole. Vi invito ad ascoltare l’Angelus del 2 ottobre. Basta cercarlo su google.
Fatelo! Francesco, in pochi minuti, con parole semplici e durissime, ha spiegato al mondo quello che sta succedendo e, ancor più, quello che può succedere.
Non mi consento di aggiungere alcunché. I miei convincimenti sul fatto che questa guerra è pericolosissima, che si deve aprire un negoziato subito per arrivare alla pace, sul fatto che una potenza nucleare non potrà mai perdere una guerra, trovano conforto nell’ascolto delle parole di Papa Francesco. (RL)