Di Mauro Berruto
Tratto da “Avvenire” di mercoledì 25 maggio 2022
Charles Percy Snow, scienziato e ricercatore nel campo
della fisica, diventò famoso per i suoi romanzi e per alcune visionarie
pubblicazioni nel campo dell'educazione, fra cui il saggio “Le due culture”,
tratto da una lezione tenuta a Cambridge, il 7 maggio 1959. Snow raccontò della
spaccatura tra il mondo della ricerca scientifica e quello degli studi
umanistici, un problema di comunicazione e di mancato scambio di esperienze che
si traduce in una sorta di spartizione: la tecnologia detiene grande importanza
nello sviluppo sociale di una comunità, la cultura umanistica domina le scelte
di carattere politico. Questo equilibrio convenzionale, secondo Snow,
impoverisce entrambi. Nel corso del Novecento, scienziati e intellettuali erano
destinati a non-amarsi, anzi, a detestarsi amabilmente e la reciproca
diffidenza e mancanza di comunicazione tra scienziati e umanisti, è secondo
Snow, uno dei grandi mali della società occidentale. La classe di umanisti alla
guida dei Paesi avanzati ha radicati pregiudizi antiscientifici e non vuole
ammettere che la scienza sia uno strumento che può salvare l'umanità, ma Snow
accusa anche gli scienziati: la maggior parte, sostiene, è colpevolmente
digiuna di cultura umanistica, di una formazione organica sui valori condivisi
che orientino il proprio lavoro. Snow, 63 anni fa, capovolge un paradigma e
immagina un mondo dove la cultura umanistica migliora lo scienziato e quella
scientifica migliora l'umanista.
Pensate di aver sbagliato rubrica? No, siete sempre in quello spazio del
mercoledì dove, a partire da un “pretesto” di sport si parla, sperando di farlo
in modo interessante, anche d'altro. Il pretesto sportivo in questo caso è
l'incredibile impresa della Salernitana che ha conservato, in modo rocambolesco
e all'ultimo secondo, la salvezza nel campionato di serie A. L'allenatore della
Salernitana, Davide Nicola residente a Vigone, piccolo comune del Torinese, per
la terza volta conquista una salvezza impronosticabile e complicatissima. Ci
era già riuscito con il Crotone, poi con il Torino, ma domenica scorsa ha
realizzato un capolavoro con la Salernitana, la più disperata delle imprese.
Cosa c'entra Davide Nicola con Charles P. Snow? Domanda lecita. Nicola è uno
straordinario rappresentante sportivo della “terza cultura”: sintesi fra
scienza e umanesimo. Nicola è un allenatore capace di lavorare in modo
scientifico, metodico, oggettivo, instancabile ma è anche appassionato di
filosofia, lettore onnivoro, maestro nel prendere letteralmente in mano il
cuore dei suoi atleti per spingerli fino a dove nessuno, tranne lui, crede di
poter arrivare. Davide Nicola dopo la salvezza con il Crotone fece il viaggio
di ritorno dalla Calabria a Torino in bici. Ora ha promesso che andrà a piedi
in Vaticano, sperando di poter abbracciare papa Francesco.
Santo Padre, sappiamo quanto lei ami il calcio. Accolga, se possibile, Davide
Nicola, lo scienziato-umanista del calcio italiano, allenatore straordinario e
uomo capace di trasformare un dolore immenso, la scomparsa del figlio
Alessandro di 14 anni in un incidente in bicicletta, in una forza incredibile,
contagiosa. Lo abbracci anche da parte nostra, Santo Padre. Però non lo segnali
al suo San Lorenzo, perché ne abbiamo bisogno qui, in campo e fuori.