Vorrei sentire la tua mano fresca
sulla fronte che brucia. Così scende
sopra i roseti esausti la rugiada.
Così sboccia la luna nel buio.
Aiutami ad amarti, ad inventarti
nelle tue assenze. La mia fantasia
è comunque un tuo dono, un chiaro alibi
in questo mondo senza altrove
tratto da “Pallottoliere celeste” – di Maria Luisa Spaziani
Quello che rende sopportabile la tua assenza
Quello che rende sopportabile la tua
assenza
è il silenzio.
Il silenzio che lascio crescermi attorno
e nel quale partorisco parole
le quali emergono
come fontane da falde d’acqua segrete
e portano alla luce stormi di emozioni,
quelle che con te accanto
non hanno bisogno di farsi parola
perché sono gesto e carne,
sorriso e abbraccio,
carezza e progetto,
mani intrecciate e sguardo.
Quello che rende sopportabile la tua
assenza
è questo amore che ti cammina incontro
e nel suo viaggio abbraccia tutto:
la luce e l’ombra,
il ramo e la radice,
il volo e il passo,
il candore di un bimbo e la ruga.
Quello che amo della tua assenza è
quell’essere in sé pienezza
una solitudine che è presenza,
un silenzio che è dialogo incessante,
un aspettare che è già incontro.
di Maria Letizia Del Zompo
(poesie segnalate da Maria Colaizzo)