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Esercizio del trasloco

Il tempo qui non è stato

che un pezzo di cartone,

un sobbalzo. La porta

si chiude per l’ultima volta.

Il fascio di forze domestiche

il genio del luogo

saluto ora con ringraziamento.

 

A tutto ciò che tale perfettamente

e che sempre qui dentro ha taciuto

a ciò che non appare

in questa casa vuota

e resta come il larga attesa.

A questo punto del mondo, alto sulla città vecchia

a questa cuccia di luce e conforto

in cui abbiamo amato meglio che potevamo

e dormito bene nella sua pace

e fatto tutte le cose umane

delle vite, al mio cuore

senza tristezza che tutto saluta

contento, come esercizio

di distaccamento, come grande

scuola del trasloco e del suo lasciare la presa.

 

Vi lascio, cose.

Il vostro mancarmi sia la melodia

che ora mi guida:

la schiena liberata dal peso

stia dritta in attesa

della più alta impresa.

Il bastarmi del poco e del niente che serve.

E il resto sia vuoto. Sia intesa

con tutto ciò che non pesa.

 

tratto da “Bestia di gioia” - di Mariangela Gualtieri

segnalato da Maria Colaizzo