Il prodigio di San Gennaro. Il Prodigio (non miracolo), come viene definito ufficialmente dalla chiesa cattolica, si verifica il 19 settembre, il 16 dicembre e il primo sabato di maggio di ogni anno. Il prodigio avviene attualmente a Napoli, la città di San Gennaro, amato dai napoletani come, se non più di Maradona. Mi scuseranno i credenti per il paragone blasfemo, ma efficace, a rendere l’idea dell’amore sconfinato che il popolo napoletano ha per San Gennaro.
Il prodigio si ripete dal 19 settembre del 305 quando, alla solfatara di Pozzuoli, viene raccolto il sangue del vescovo martire, dopo la sua decapitazione e sistemato nelle ampolle. Proprio in quelle ampolle, il 16 dicembre di quest’anno, portate dalla cappella sull’altare maggiore del Duomo di Napoli, il sangue non si è sciolto. Il Miracolo, per il popolo, il Prodigio, per la Chiesa, non si è verificato, nonostante le preghiere delle “parenti” di San Gennaro, un gruppo di anziane donne che, ripetendo il rito, dall’ottocento, intonano litanie e preghiere. L’abate della Cappella del Tesoro, dopo aver affermato: “il sangue è rigorosamente solido, Dio dia forza e coraggio al nostro popolo, per affrontare questa pandemia che sta costringendo a ripensare la propria vita e sta creando molti problemi soprattutto ai più deboli e ai morti in solitudine”, ha ordinato di riporre le ampolle, con il sangue non sciolto, nella teca.
Altre volte il Prodigio/Miracolo non si era verificato. Si ricordano gli anni 472, 512, 685. Il 16 dicembre del 1631, si decise l’esposizione delle reliquie e l’eruzione del Vesuvio si bloccò. Più recentemente il Prodigio non si è verificato nel 1939 e nel 1940 in corrispondenza dell’inizio della seconda guerra mondiale; il sangue non si è sciolto nel 1973, anno del colera a Napoli; nel 1980, anno del tremendo terremoto che ebbe il suo epicentro in Irpinia. Curiosamente non si sciolse in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1990, né in occasione della visita di papa Benedetto XVI nel 2007. Si è invece sciolto in occasione della visita di Papa Francesco, nel marzo 2015. E noi tutti, credenti e non credenti, siamo sempre più devoti a San Gennaro.
Anche San Gennaro, dunque, ci ha ricordato l’annus horibilis che stiamo attraversando. L’ampolla, col sangue non sciolto, è stata quest’anno, riposta nella teca, come lo fu nel 1943, anno dell’occupazione nazista. Poi, venne la liberazione ed in quell’anno il sangue si sciolse, in tutte e tre le canoniche date. Aspettiamo fiduciosi che San Gennaro rifaccia il Prodigio/Miracolo il primo sabato del maggio 2021. Vaccino ed energia vitale, scienza e preghiere serviranno a sconfiggere il virus?
La gran parte dei paesi europei non renderà obbligatoria la vaccinazione anticovid. La piccola Repubblica di San Marino sta pensando ad una soluzione diversa. San Marino è una delle repubbliche più antiche al mondo. Situata nella zona centro settentrionale dell’Italia, tra l’Emilia Romagna e le Marche, ha una popolazione di circa 34.000 abitanti. È indipendente dall’anno 301, formalmente riconosciuta e ribadita nel 1291; è una repubblica parlamentare con la sua storia, la sua indipendenza, le sue leggi, una propria assistenza sanitaria con regole diverse da quelle italiane. A San Marino la legge prevede che i genitori che non vaccinano i propri figli contro le malattie infettive (ad esempio morbillo, varicella etc.) debbano stipulare un’assicurazione contro terzi. Se il piccolo non vaccinato si ammala di morbillo, le cure non verranno pagate dallo stato, ma dall’assicurazione stipulata all’atto del rifiuto di vaccinarsi. Stanno pensando di fare, in maniera analoga, anche per la vaccinazione anticovid. Nessun obbligo, ma chi sceglierà di non vaccinarsi dovrà pagare, le cure mediche, nel caso si ammali. Cioè, considerato l’alto costo delle cure, in special modo ospedaliere, sarà costretto a stipulare una polizza assicurativa dedicata. È pur vero che l’eventuale ricovero avverrebbe in un ospedale italiano ma, successivamente, lo stato italiano provvederà a far compensare le spese sostenute, per i cittadini san riminesi, dalla Repubblica di San Marino. Scelta complessa. La salute è un bene, in Italia, costituzionalmente garantito e difficilmente si potrebbero adottare regole come quelle introdotte dal piccolo stato di San Marino.
La scelta adottata a San Marino, in tema di vaccinazioni, qualche riflessione però ce la impone. La salute è un bene individuale, ma anche collettivo. Quindi adoperare la mascherina è una misura non obbligatoria ma semplice, a cui tutti dovrebbero attenersi. Quasi tutti la adottano. È giusto quindi multare chi va in giro senza la mascherina. Più complesso pensare di obbligare a stipulare una costosa polizza chi non si vaccina. Rimarcherebbe questioni di disuguaglianza sociale. Vaccinarsi contro il Covid 19, non sarà obbligatorio, in Italia. Ma dovranno vaccinarsi in molti. Se solo pochi lo faranno, il virus, da cui il vaccino protegge, sarà ancora libero di circolare.
Forse, in certi casi, far pagare le cure, a chi nega l’evidenza scientifica, potrebbe servire a convincere anche i più scettici.
RL