Finita la stagione giallo verde, inizia la stagione giallo rossa. Percorso ad ostacoli per una coalizione di governo che ha, al suo interno, molte differenze e contraddizioni. Fuor di metafora: si sono messi insieme per cacciare l’improvvido Salvini, il quale voleva comandare da solo l’Italia, ma ha dimostrato di esserne incapace. Il Ministro della propaganda, tutto spiaggia, selfie e consenso del popolo, ha fatto un passo sbagliato ad inizio d’agosto. Come tutti coloro che hanno un Io smisurato si è sopravvalutato. Ha giocato una carta sbagliata e l’altro Matteo, il Renzi, se l’è fatto “a sette a briscola”. Renzi è antipatico al popolo, si è reso insopportabile, ha perso le elezioni del 2018, ma ha ben studiato e messo in opera i dettami del suo conterraneo Machiavelli.
La politica è roba di alto livello, di tanta cultura, fatta per gente che studia e si aggiorna, come hanno dimostrato i vecchi politici democristiani, per trent’anni. Il governo messo su da un uomo del nord, tutto selfie e propaganda e da uno del sud, col sorriso da ebete sempre stampato sul volto, arrivato al potere per circostanze fortuite ed irripetibili, non è durato che un anno e pochi mesi.
Bene per l’Italia che ha ritrovato una sua forte collocazione in Europa, credibilità sui mercati, e dignità. Per favore non toglieteci la “Dignità”.
Che farà il governo M5S – PD con addirittura un ministro della Salute di LEU? Staremo a vedere. Una strenua difesa e potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale è proprio il minimo da attendersi. E poi la scuola, i servizi alla persona, la tutela dell’ambiente, alcune grandi opere, un bilancio sano ed equilibrato, una forte coesione nazionale etc. etc. Un programma davvero molto ambizioso. Mi ripeto: saranno in grado di applicare un programma di tal fatta?
Per cominciare dovrebbero fare due cose: - primo, politiche per il sud, a partire dal potenziamento dei servizi, in particolare socio sanitari, infrastrutture, occupazione giovanile. La stampa tutta, in particolare quella progressista e ben pensante, ha stigmatizzato che, nel governo, la maggioranza dei Ministri provengono da regioni meridionali. Quale scandalo! Addirittura 4 sono Campani, 2 Lucani, 2 Siciliani, oltre che pugliesi e calabresi. Faranno costoro qualcosa in più per le regioni del sud? Non credo. Non sono così bravi come i loro colleghi del nord che hanno sempre fatto, in primis, gli interessi dei settentrionali. Finora i ministri Lombardi, Veneti e Emiliani sono stati capaci di attribuire più risorse economiche al nord. In sanità le Regioni del nord offrono i servizi migliori, nei trasporti tutto funziona meglio al nord. L’Alta velocità si ferma a Napoli. La tratta Napoli Bari, in treno, si percorre in più di tre ore; da Palermo a Trapani serve una mezza giornata e più. Si riequilibrerà qualcosa? Basterebbe che i Ministri tutti, e non solo i meridionali, cominciassero ad attribuire le stesse risorse economiche a tutte le regioni, in maniera proporzionale alla popolazione sia ben chiaro, per poi verificare in maniera stringente se le regioni fanno il loro dovere. Dove ci aspettiamo però veri cambiamenti è sul tema della migrazione. Al Ministero degli interni, all’uomo con l’Io gonfio e perdente, è subentrata una donna. Bene. Benissimo. Ci aspettiamo per prima cosa più umanità. Guardare ai migranti come a persone umane. Suggeriamo alla neo Ministra degli Interni di fare una rassegna degli articoli pubblicati, sul quotidiano “Avvenire”, in questo ultimo anno, per capire di cosa stiamo parlando.
Poi dovrebbero attuare nuove politiche sulla migrazione, differenti anche da quelle inefficaci attuate dai governi Renzi e Gentiloni. La nuova Ministra parli con i Prefetti e con i sindaci. Al nord i/le migranti servono perché fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare e aiutano gli anziani. Pagano le tasse e le pensioni anche per i nostri giovani figli. Al sud sono sfruttati in lavori disumani (faccia qualcosa il nuovo governo per porre rimedio a questa vergogna), fanno figli, aiutano gli anziani e, se verrà attuata una seria politica d’integrazione, potranno ripopolare i paesi, ormai deserti, della catena appenninica, paesi del Molise, dell’Irpinia, della Calabria, svuotati di giovani, dove sono rimasti solo gli anziani.
I migranti servono. Serve una politica che faciliti la loro integrazione. Ma va compiuta anche una lotta spietata ai migranti che si alleano con le mafie, la criminalità locale ed a quanti, su di loro, lucrano in maniera illecita.
RL