A Trouville gli compro dei formaggi, yogurt, burro perché quando rincasa tardi, la notte, si precipita avidamente su cose di questo genere. E lui compra quello che preferisco io, brioche, frutta. Non tanto per farmi piacere, quanto per nutrirmi. Ha questa idea infantile di farmi mangiare affinché non muoia, ma non vuole neppure che ingrassi, è difficile mettere d’accordo le due cose e neanch’io voglio che muoia, il nostro attaccamento è questo, il nostro amore.
Di sera, di notte, accade di parlare senza prudenza. In queste conversazioni notturne, ci diciamo la verità, per terribile che sia e ridiamo come una volta, quando bevevamo e non potevamo parlarci prima del pomeriggio.
Poche righe da “La Vita Materiale” di Margherite Duras, ripresi dal libro edito da Feltrinelli, pubblicato nel 1988 (traduzione Laura Guarino), attualmente non più reperibile in commercio. Perché privare lettrici e lettori della possibilità di trovare nuovamente in libreria, a distanza di trent’anni, lo stupendo volume della Duras? Quali i motivi per cui non viene riedito? Che qualcuno raccolga il nostro appello. (NdR)