Racconti e leggende dell’isola dei pescatori.
Ponza negli acquerelli di Silverio Mazzella.
Se sapessi dipingere, dipingerei isole e marine utilizzando esclusivamente la tecnica dell’acquerello; forse perché l’acquerello riesce a restituire così bene i colori vivaci e soffusi delle isole o perché nell’equilibrio tra la componente solida e liquida del pigmento, la seconda prevale sulla prima, proprio come, nelle isole, l’acqua prevale sulla terra.
Così, durante una mia recente visita all’isola di Ponza, ho sfogliato con grande piacere il volumetto di Silverio Mazzella dal titolo Racconti e leggende dell’isola dei pescatori(D’Arco Edizioni, 2017), ricco di aneddoti sulla nascita e la storia del luogo e di delicate rappresentazioni dei suoi scorci e dei suoi personaggi.
Dovendo selezionarne – non senza difficoltà – un piccolo brano per questa rubrica, alla fine – anche secondando la mia passione naturalistica - ho scelto quello relativo ad una piccola farfalla diffusa sull’isola. Mi affascinava il contrappunto tra la leggerezza dell’animaletto e l’imponenza di falesie e scogliere che ho potuto ammirare nelle poche ore trascorse a Ponza.
«Piccolo angelo nel dialetto dell’isola di Ponza è detto angiulillo e tutti i ponzesi e quelli che amano e conoscono Ponza sanno che ci si riferisce ad un piccolo lepidottero. Vispo e velocissimo nel battere le ali mentre fa rifornimento di nettare dai fiori con la sua lunga spiritromba. Non più lungo di 5 cm di apertura alare lo si vede volare nelle ore diurne e crepuscolari nei mesi caldi dell’anno.
A Ponza è un animale portafortuna e se entra in casa, cosa che fa spesso se ci sono le finestre aperte per abitudine di perlustrare nuovi territori, è segno benevolo di buon augurio. Porta fortuna, buone notizie e ospiti graditi, e mai i ponzesi lo scaccerebbero.
Il nome scientifico dell’angiulillo è Macroglossum Stellatarum(Linneo 1578)»
Ivo Grillo