“Libri Randagi” frutto
della ricerca di un nostro collaboratore, Ivo Grillo, è una rubrica che inizia
con il testo che segue. Libri per chi vaga, chi si aggira qua e là, senza una
sede fissa, come i nostri amici, senza dimora, con/per i quali lavoriamo da
tempo. Libri “minori” ma non per questo poco significativi e degni di
attenzione (NdR)
La chiave a stella
Ho
sempre pensato che i libri, finanche quelli randagi, non siano mai capitati per
caso tra le mie mani. Proprio quando il mio lavoro iniziava a dare i primi
segni di crisi, mi ritrovai a leggere La
chiave a stella di Primo Levi (Einaudi, Torino), un vero e proprio inno di
amore per il lavoro.
Il
libro racconta le avventure di Libertino Faussone, detto Tino, un montatore
piemontese che ha lasciato la fabbrica per girare il mondo praticando la sua
specialità: montare tralicci, ponti e strutture metalliche sospese. È Tino
stesso – a scanso di equivoci – a ricordarci nelle prime pagine del libro che
la sua è una scelta consapevole:
«...perché
sa, se io faccio questo mestiere di girare per tutti i cantieri, le fabbriche e
i porti del mondo, non è mica per caso, è perché ho voluto. Tutti i ragazzi si
sognano di andare nella giungla o nei deserti o in Malesia, e me lo sono
sognato anch’io; solo che a me i sogni mi piace farli venire veri, se no
rimangono come una malattia che uno se la porta appresso per tutta la vita, o
come la farlecca di un’operazione, che tutte le volte che viene umido torna a
fare male. C’erano due maniere: aspettare di diventare ricco e poi fare il
turista, oppure fare il montatore. Io ho fatto il montatore».
Per
Tino il lavoro non è schiavitù, come nei campi di concentramento, e non è
ancora un sogno da inseguire, come sarà per molti negli anni avvenire, ma lo
strumento per vivere una vita piena e avventurosa, perché lui ed il suo autore
sono concordi nel ritenere che:
«Se
si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare
il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore
approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che
non molti conoscono».
Con
l’augurio di continuare - o di tornare - ad amare il nostro lavoro, vi do
appuntamento al prossimo libro randagio.
Ivo Grillo