Gli
Angeli! A che servono? Esistono?
Angelo
significa, messaggero. La parola ebraica
MAL’AK (angelo) deriva etimologicamente dal verbo L’K che significa portare un
messaggio o assolvere una missione. La Parola di Dio, e in primo luogo quella
di Gesù stesso, i Padri della Chiesa, la fede comune secolare, il Magistero, e
forse soprattutto la vita liturgica ecclesiale, invitano il credente ad
accogliere con ammirazione e gioia questi misteriosi fratelli, creature del Dio
onnipotente, persone spirituali, intelligenti, libere, amanti, associati al
disegno divino della nostra salvezza, in dipendenza da Cristo, unico Mediatore.
La prima funzione degli Angeli è la
contemplazione, l’adorazione e la lode esultante di Cristo Signore e per lui
del Padre di cui “vedono sempre il volto” (Mt. 18,10), è la sostanza stessa
della loro attività, ratifica eterna dell’opzione e del dono di sé fatto Amore
divino. Gli Angeli sono per noi un invito continuo a diventare dei contemplativi
e degli adoratori “in spirito e verità”. L’altra funzione degli Angeli è di
essere i nostri benefattori, a nome di Cristo e del Padre, accanto e in
complemento dell’aiuto visibile che ci offre la Chiesa. Ci sostengono negli
atteggiamenti maggiori della fede aperta ai doni di Dio: ci aiutano a ricevere
e a capire il messaggio di Dio, le sue intenzioni particolari su di noi, ci
accompagnano e ci proteggono sulle nostre strade come testimoni della continua
e amorosa provvidenza del Padre; infine, contribuiscono a liberarci dal male e
dal maligno, e ci infondono quel coraggio di cui tanto ha bisogno ogni membro
della Chiesa militante, in cammino verso la Patria celeste. La Sacra Scrittura
è piena di riferimenti agli Angeli, e spesso ne indica anche le funzioni. I
Cherubini vigilano l’ingresso del paradiso terrestre. Impressionanti figure di
Cherubini sono descritte da Ezechiele attorno a Dio (Ez. 1, 1-10). I Serafini,
Angeli del fuoco e del fulmine, Angeli purificatori, compaiono nella grande
visione d’Isaia che li descrive: “ognuno di loro aveva sei ali (…)
proclamavano l’uno all’altro: Santo, Santo, Santo è il Signore degli
eserciti. Tutta la terra è piena della Sua gloria”(Is. 6, 2-3). Poi sono addirittura menzionati alcuni Angeli
con i propri nomi e funzioni caratteristiche: Michele, Gabriele, Raffaele (Tb.
12,15). Il profeta Daniele descrive l’Arcangelo Michele per la sua particolare
autorità “uno dei primi principi”, è “l’Angelo preposto al popolo eletto”. Il
suo nome significa: chi come Dio? Sempre il profeta Daniele ci indica Gabriele
come l’Arcangelo dei lieti annunci. Tobia invece descrive Raffaele come il
terzo Arcangelo è il suo nome significa: Dio guarisce. Infine veniamo
all’Angelo custode. San Basilio afferma che ad ogni credente è preposto un Angelo,
se non lo scacciamo col peccato. Egli custodisce l’anima come un’armata. Tutti
i fedeli sono assistiti dall’aiuto di questi divini messaggeri secondo quanto è
scritto: “l’Angelo del Signore sta vicino a coloro che lo temono”. San Tommaso
d’Aquino puntualizza affermando che, ad ogni uomo, al momento della nascita è
affidato un Angelo, ma attorno a lui subito si accanisce il demonio per invidia
della sua vocazione a quella felicità eterna ch’egli ha perduto. Forse è più
che mai importante che quando ci sentiamo ansiosi, tesi, o in qualunque modo
turbati, ricorriamo all’Angelo del Signore, all’Angelo a cui egli ci ha
affidati. Soprattutto al mattino, prima che inizi la girandola delle
occupazioni, e alla sera, quando stanchezze e tensioni ci opprimono, rivolgersi
all’Angelo può essere per noi come attingere alle vivificanti acque della
pace. Gli Angeli trovano in Cristo il
loro posto e la loro identità definitiva: sono gli Angeli di Cristo Capo e
Corpo. Ciò allarga il nostro orizzonte, ci fa percepire quanto Dio è più grande
del nostro cuore, affina la nostra sensibilità spirituale, ci libera dalle
strettezze del razionalismo per portarci alla contemplazione di queste cose
invisibili di cui proclamiamo la realtà ogni domenica nella professione del
nostro Credo. Sono sicuro, che anche adesso scrivendo questo articolo, il mio
Angelo custode, mi è stato vicino aiutandomi: mi ha guidato, consigliato ed
ispirato. E il desiderio che mi ha indotto a scrivere questo breve articolo, spero sia stato raggiunto. Adesso non possiamo più
dire “gli Angeli questi sconosciuti!”
Giuseppe Borriello (laurea
magistrale in Scienze Religiose)