Come
annunciato dalle pagine di questo sito durante l'estate, l'Associazione
“Madrigale per Lucia”, in collaborazione con la Cooperativa Sociale “La
Locomotiva” ed il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi
di Napoli “Federico II”, all'interno del Master di II Livello in “Direzione,
Management e Coordinamento delle Strutture Sanitarie, Sociali e
Socio-Assistenziali Territoriali”, ha avviato un progetto di ricerca/intervento
finalizzato essenzialmente ad un approfondimento conoscitivo delle associazioni
che si occupano di persone senza dimora e, tramite queste, ad un miglioramento
della conoscenza di tale fenomeno sociale a Napoli ed in Campania.
Oggi abbiamo
la possibilità di diffondere i primi risultati di quella indagine, basati sulla
somministrazione di complessivi 43 questionari ad altrettanti operatori di 7
gruppi/associazioni – operanti nelle Province di Napoli e Caserta - che si
occupano di assistere persone senza dimora ed in condizioni di povertà estrema.
Il dettaglio
della composizione del campione esaminato è il seguente:
Denominazione
del gruppo/associazione
|
Prov.
|
N.
Questionari
|
Associazione
“La Rotonda”
|
NA
|
5
|
Comunità di
Sant'Egidio
|
NA
|
12
|
Parrocchia
Santa Maria della Misericordia
|
NA
|
9
|
Parrocchia
Regina Paradisi - Camaldoli
|
NA
|
2
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Casa della
Divina Misericordia (Fond. Misericordia Domini) – Capua
|
CE
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4
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Centro
Caritas Interparrocchiale “Don Donato Giannotti” - Marcianise
|
CE
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6
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Associazione
“Il sorriso di Padre Pio” - Curti
|
CE
|
5
|
Si tratta di
un campione piuttosto piccolo e “di comodo” - non essendo stato estratto con
metodi casuali da una popolazione nota – dunque non idoneo ad essere utilizzato
per compiere inferenze statistiche significative, ma in ogni caso utile a
compiere “osservazioni” sul fenomeno indagato ed a suggerire possibili ipotesi
di ricerca da sottoporre a più rigorosa verifica.
I dati
saranno proposti in tre sezioni distinte per argomento:
1) la carta
di identità dei volontari (in cui si presenteranno brevemente le
caratteristiche socio demografiche degli operatori intervistati);
2) il disagio
nella percezione degli operatori (in cui si presenteranno i dati relativi alla
percezione dei senza dimora e dei loro problemi da parte dei volontari
intervistati);
3) il punto
di vista dei responsabili associativi (in cui si presenteranno alcuni dati
salienti emersi dalle interviste rivolte ai responsabili dei servizi di aiuto).
Di seguito
alcuni dati relativi al punto 1, la
“carta di identità” dei volontari.
I volontari
intervistati risultano in stragrande maggioranza di sesso femminile (il 72,09%
del totale) e, nella stessa percentuale, appartenenti alla fascia d'età over
45. Risiedono per la quasi totalità a Napoli e Provincia o in Provincia di
Caserta (rispettivamente nel 62,79% e nel 34,88% dei casi), dunque nelle stesse
aree di attività dei gruppi/associazioni di appartenenza, a conferma del forte
radicamento territoriale delle attività di volontariato. Posseggono un grado di
istruzione abbastanza elevato (in maggioranza diploma o laurea, rispettivamente
il 46,51 ed il 25,58%), sebbene si registri ancora una percentuale non
trascurabile di soggetti in possesso di licenza media o elementare. Dal punto
di vista della condizione occupazionale, il numero delle opzioni di risposta
consentite dal questionario, ha fatto sì che venisse restituito uno scenario
piuttosto articolato; tuttavia raggruppando da un lato tutte le condizioni
occupazionali (lavoratore dipendente, libero professionista e precario) e
dall'altro quelle non occupazionali (disoccupato, inoccupato, studente, altro),
emerge una netta prevalenza di queste ultime sulle prime (in condizione non
occupazionale risulta il 62,79% degli intervistati, mentre il 37,21% ha un
lavoro).
Si può quindi
affermare che si tratta di un'attività di volontariato svolta prevalentemente
da persone in condizione non occupazionale e nel tempo libero da altri impegni,
prevalentemente ascrivibili all'area della cura della famiglia. Calcolando, infatti, la mediana (indicatore
di tendenza centrale ritenuto, in questo caso specifico, più affidabile della
media aritmetica a causa dei frequenti valori estremi rilevati nella
distribuzione) dei valori forniti dagli intervistati, per ciascuna area di
attività, si osserva la netta prevalenza dell’impegno familiare sui restanti,
almeno in termini di tempo dedicato (8 ore dedicate alla famiglia, contro 4 al
lavoro/studio e 3 al gruppo/associazione).
Per quanto
riguarda “l'anzianità” dell'impegno volontario, la distribuzione delle risposte
è fortemente polarizzata sui due valori estremi (meno di un anno, più di 5 anni,
rispettivamente il 27,91% ed il 37,21%).
Mentre, per
quanto attiene, al “grado” di impegno/responsabilità all'interno
dell'associazione, appare netta la prevalenza dei soci ordinari e volontari
semplici senza cariche (che insieme raggiungono il 74,42%) sul totale degli
intervistati. Per quanto riguarda le motivazioni alla base dell'adesione
all'associazione/gruppo che, almeno teoricamente, potrebbero ricalcare le
motivazioni generali che hanno spinto ciascun intervistato a dedicarsi al
volontariato, in prevalenza il campione si esprime per quella che potremmo
definire una “motivazione ombrello”, ovvero “aiutare gli altri” (il 55,81%),
seguita a distanza da “i valori che esprime” (il 18,60%), cosa che non
sorprende alla luce dell'ispirazione religiosa di tutte le realtà oggetto
dell'indagine.
Ma il dato
interessante, in questo caso, è quel 23,26% di intervistati che risponde
“altro”. Questi, infatti, specificano motivazioni più soggettive, più legate
alla propria storia personale e che meriterebbero un approfondimento, come ad
esempio il gruppetto di volontari che hanno motivato la propria scelta con
riferimento all'esempio familiare ed in modo particolare a quello dei
genitori. Si potrebbe formulare
l’ipotesi che in contesti familiari in cui sono già presenti persone impegnate
nel volontariato sia più alta la probabilità che i giovani (i figli/i nipoti)
si dedichino a loro volta a questo genere di attività. Naturalmente si tratta
di ipotesi che necessitano – per essere confermate/confutate – di uno specifico
e rigoroso disegno di ricerca. Seguirà a breve l’analisi dei dati di cui ai
punti 2 e 3.
Chi volesse
conoscere più approfonditamente i risultati di questa prima parte della ricerca
può rivolgersi a madrigaleperlucia@gmail.com.