testata registrata presso Tribunale di Napoli n.70 del 05-11-2013 /
direttore resp. Pietro Rinaldi /
direttore edit. Roberto Landolfi

Fenomenologia della manifestazioni del sacro.

Molti cristiani, specialmente quando episodi più o meno miracolosi vengono riportati dalla stampa o dalla televisione, si pongono la domanda : perché appare la Madonna? Si tratta di guarigioni improvvise e inspiegabili che avvengono in determinati luoghi,  come ad esempio Lourdes, oppure di messaggi delle veggenti, attribuiti alla Vergine Maria, o di altre manifestazioni come le immagini della Madonna con lacrime di sangue. Il tema è certamente complesso, tanto più perché si tratta di rilevazioni private. Eppure, se si guarda alla storia, anche recente,  della chiesa, si osserva il moltiplicarsi, in varie parti del mondo,  di questi eventi prodigiosi, a volte non riconosciuti ufficialmente dalle autorità della chiesa.  L’uomo religioso deve tenere presente due “orizzonti di significato”, ambedue fondamentali, e tuttavia non sovrapponibili: “il visibile” e “l’invisibile”. L’uomo credente dà il suo assenso ad ambedue i mondi, giungendo fino al punto da non saper scegliere quale sia il mondo più reale e più autentico. Chi crede davvero non può infatti mettere in secondo ordine il mondo sovrannaturale rispetto al mondo naturale in cui vive e opera. Deve tener presente “il mondo di qua”, deve avere dunque i piedi per terra, e nello stesso tempo, però, il credente,  mantiene gli occhi rivolti verso “il mondo di là”, vivendo sulla linea di confine tra il visibile e l’invisibile, sapendo che questo secondo emisfero a volte e in determinate condizioni “si fa visibile” e diventa più reale del reale. Oggi, per certi versi, il sacro è scomparso dall’orizzonte e dalla stessa idea di religione cristiana in seguito al “disincanto del mondo” e alla cosiddetta tanto conclamata “razionalità weberiana” cristallizzatasi dalla secolarizzazione. I modi in cui il sacro o il divino si manifestano sono i più “impensati” e “imprevisti”. Sono spesso modalità “estemporanee, enigmatiche, indecifrabili”. Tutto ciò avviene per gli stessi motivi per cui il sacro è indeducibile e comporta momenti irrazionali. Non essendo un’espressione umana, ma fuori dall’umano, può essere colto soltanto attraverso forme percettive o intuitive differenti oltre a quelle normali.  Alcune di esse subentrano, nell’uomo religioso con sogni, visioni, locuzioni, trance ed estasi. Alcune delle modalità antropologiche di “darsi” del sacro sono ancora più significative: l’uomo “resta sconvolto”: le visioni, i miracoli, le trances, le locuzioni, le estasi sono forse le testimonianze maggiori dell’invisibilità nel nostro mondo di oggi come ieri. All’interno della visione ecclesiologica, il Concilio Vaticano II insegna che, le rivelazioni private, possono essere comprese come doni carismatici e perciò eventi possibili ma non  necessari, che appartengono ordinariamente, nella loro fisionomia e natura propria, al processo dell’ecclesiogenesi. Vi appartengono nella loro origine, in quanto manifestano la struttura carismatica che caratterizza stabilmente e permanentemente la compagine ecclesiale in quanto realtà escatologica (LG 48-51). Vi appartengono nella loro finalità, in quanto contribuiscono, in forme e modi differenti, al dinamismo dell’evoluzione della forma della chiesa quale parte specifica e legittima del processo di crescita nell’intelligenza della fede.
Le apparizioni hanno una grande importanza di fatto nella chiesa. La Bibbia è un tessuto di apparizioni e di visioni. Sono la sua stessa trama. Il Nuovo Testamento inizia con l’apparizione di un Angelo al sacerdote Zaccaria, il messaggio dell’Angelo Gabriele alla Vergine Maria, l’Angelo che apparve a Giuseppe in sogno, le manifestazioni visive del Cristo risorto agli apostoli. Le apparizioni della Vergine hanno fondato i maggiori santuari e pellegrinaggi della chiesa cattolica.
La fenomenologia delle manifestazioni del sacro, sono impronte di Dio nella storia, e in pari tempo una sfida alla ragione. Sono doni di grazia gratuiti, carismi particolari mediante i quali la chiesa può essere rinnovata e spinta a una maggiore fedeltà al Vangelo, in un movimento di continua conversione.   


Giuseppe Borriello (laurea magistrale in Scienze Religiose)