Molti
cristiani, specialmente quando episodi più o meno miracolosi vengono riportati
dalla stampa o dalla televisione, si pongono la domanda : perché appare la
Madonna? Si tratta di guarigioni improvvise e inspiegabili che avvengono in
determinati luoghi, come ad esempio Lourdes,
oppure di messaggi delle veggenti, attribuiti alla Vergine Maria, o di altre
manifestazioni come le immagini della Madonna con lacrime di sangue. Il tema è
certamente complesso, tanto più perché si tratta di rilevazioni private.
Eppure, se si guarda alla storia, anche recente, della chiesa, si osserva il moltiplicarsi, in
varie parti del mondo, di questi eventi
prodigiosi, a volte non riconosciuti ufficialmente dalle autorità della chiesa.
L’uomo religioso deve tenere presente
due “orizzonti di significato”, ambedue fondamentali, e tuttavia non sovrapponibili:
“il visibile” e “l’invisibile”. L’uomo credente dà il suo assenso ad ambedue i
mondi, giungendo fino al punto da non saper scegliere quale sia il mondo più
reale e più autentico. Chi crede davvero non può infatti mettere in secondo
ordine il mondo sovrannaturale rispetto al mondo naturale in cui vive e opera.
Deve tener presente “il mondo di qua”, deve avere dunque i piedi per terra, e
nello stesso tempo, però, il credente, mantiene gli occhi rivolti verso “il mondo di
là”, vivendo sulla linea di confine tra il visibile e l’invisibile, sapendo che
questo secondo emisfero a volte e in determinate condizioni “si fa visibile” e
diventa più reale del reale. Oggi, per certi versi, il sacro è scomparso
dall’orizzonte e dalla stessa idea di religione cristiana in seguito al
“disincanto del mondo” e alla cosiddetta tanto conclamata “razionalità
weberiana” cristallizzatasi dalla secolarizzazione. I modi in cui il sacro o il
divino si manifestano sono i più “impensati” e “imprevisti”. Sono spesso
modalità “estemporanee, enigmatiche, indecifrabili”. Tutto ciò avviene per gli stessi
motivi per cui il sacro è indeducibile e comporta momenti irrazionali. Non
essendo un’espressione umana, ma fuori dall’umano, può essere colto soltanto
attraverso forme percettive o intuitive differenti oltre a quelle normali. Alcune di esse subentrano, nell’uomo
religioso con sogni, visioni, locuzioni, trance ed estasi. Alcune delle
modalità antropologiche di “darsi” del sacro sono ancora più significative:
l’uomo “resta sconvolto”: le visioni, i miracoli, le trances, le locuzioni, le
estasi sono forse le testimonianze maggiori dell’invisibilità nel nostro mondo
di oggi come ieri. All’interno della visione ecclesiologica, il Concilio
Vaticano II insegna che, le rivelazioni private, possono essere comprese come
doni carismatici e perciò eventi possibili ma non necessari, che appartengono ordinariamente,
nella loro fisionomia e natura propria, al processo dell’ecclesiogenesi. Vi
appartengono nella loro origine, in quanto manifestano la struttura carismatica
che caratterizza stabilmente e permanentemente la compagine ecclesiale in
quanto realtà escatologica (LG 48-51). Vi appartengono nella loro finalità, in
quanto contribuiscono, in forme e modi differenti, al dinamismo dell’evoluzione
della forma della chiesa quale parte specifica e legittima del processo di
crescita nell’intelligenza della fede.
Le
apparizioni hanno una grande importanza di fatto nella chiesa. La Bibbia è un
tessuto di apparizioni e di visioni. Sono la sua stessa trama. Il Nuovo Testamento
inizia con l’apparizione di un Angelo al sacerdote Zaccaria, il messaggio dell’Angelo
Gabriele alla Vergine Maria, l’Angelo che apparve a Giuseppe in sogno, le
manifestazioni visive del Cristo risorto agli apostoli. Le apparizioni della
Vergine hanno fondato i maggiori santuari e pellegrinaggi della chiesa
cattolica.
La
fenomenologia delle manifestazioni del sacro, sono impronte di Dio nella
storia, e in pari tempo una sfida alla ragione. Sono doni di grazia gratuiti,
carismi particolari mediante i quali la chiesa può essere rinnovata e spinta a
una maggiore fedeltà al Vangelo, in un movimento di continua conversione.
Giuseppe Borriello
(laurea magistrale in Scienze Religiose)