Le
popolazioni che vivono nelle isole minori, territori circondati dal mare, hanno un concetto di bisogno di salute
diverso rispetto a chi risiede in terra ferma. Le preoccupazioni degli isolani
sono maggiori, perché sono influenzate soprattutto nell’aspetto psicologico:
l’angoscia dei rimanere, nel momento di
maggior bisogno, privi di adeguato soccorso, in balia delle forze avverse della
natura. Ciò perché il Servizio Sanitario Nazionale, non garantisce agli isolani
tutte le prestazioni o tantomeno adeguati servizi ospedalieri e territoriali, per garantire gli interventi di urgenza. I
pazienti in gravi condizioni sono trasferiti negli ospedali con l’elisoccorso o
via mare con la motovedetta, salvo condizioni meteo marine avverse. Tutto ciò,
oggi, si avverte maggiormente a causa dei cambiamenti delle esigenze sanitarie
dovute al progressivo invecchiamento della popolazione: incremento delle
malattie croniche, aumentata prevalenza della polipatologia, progressivo modificarsi
del contesto sociale (aumento delle persone sole e in povertà). Le due isole,
Ischia e Procida, hanno una densità
abitativa molto elevata. Ad Ischia, su
una popolazione residente di 64.28 abitanti, vi sono 1.383 abitanti per Kmq su
una superficie complessiva di 46,30 Kmq. A Procida, su una popolazione
residente di 10.494, vi sono 2.534 abitanti per Kmq su una superficie di 4,26 Kmq. Essendo due isole a vocazione turistica,
bisogna aggiungere 6.025.000 presenze extra isolane, nell’intero anno solare, con una media mensile di 705.000 presenze in
più rispetto ai residenti.
La
vexata quaestio dei tagli alla sanità,
operati dai vari governi nel tempo, la
progressiva poca attenzione degli organi
politici regionali, gli accorpamenti in 3 sole ASL del territorio di tutta la
Provincia di Napoli, non hanno tenuto
conto delle peculiarità del territorio delle isole e delle relative
problematiche. La trasformazione delle ex UU.SS.LL. in Aziende Sanitarie
Locali, ed altre concomitanti condizioni, hanno fatto sì che, la risposta, in riferimento all’incremento
della domanda di servizi sanitari efficienti, non solo non sia più confacente, ma
paradossalmente è diminuita.
Gli
isolani, sono costretti ad assumersi l’onere di viaggiare spesso, rivolgendosi alle strutture ospedaliere o a
centri accreditati della terra ferma, sia per le cure più urgenti, e/o ricoveri sia per gli accertamenti
sanitari, ricorrendo a strutture pubbliche intra ed extra regione, con notevoli
disagi per l’ammalato e per le famiglie. Le spese da sostenere, per far fronte a questi viaggi per curarsi, incidono sul bilancio familiare; le spese infatti non sono solo per
i pazienti interessati, ma anche per i familiari che li accompagnano.
La
Costituzione Italiana, garantisce a tutti i cittadini, l’assistenza sanitaria
ed il diritto alla salute, senza alcuna discriminazione. Ma, a livello empirico,
si può costatare che ciò mostra diverse discrepanze ed antinomie.
Il
pensiero moderno di Azienda Sanitaria Locale, andrebbe rivisto. La sanità non
può rispondere ai parametri di una Azienda e conseguentemente al regine di
continui tagli alle spese sanitarie.
L’ideale,
come concetto da proporre, sarebbe di costituire una ASL sperimentale delle
isole minori campane, Ischia, Procida e Capri. Ciò potrebbe portare alla
soluzione dei tanti problemi per i territori isolani disagiati, ed assicurare
così il diritto alla salute costituzionalmente previsto. Successivamente, questo modello potrebbe
essere allargato ed applicato alle altre isole minori italiane.