Quello che segue è il primo di tre contributi a cura di
Luisa Festa, sociologa ed attivista nel movimento delle donne nonché
Consigliera di parità uscente della provincia di Napoli, relativamente alla
Conferenza Mondiale delle Donne all’interno di Expo 2015, a vent’anni dalla
Conferenza Mondiale di Pechino ‘95. Luisa Festa, presente sia a Pechino nel ’95
che a Milano, farà il punto su cosa abbia significato la Conferenza Mondiale
delle Donne di Pechino, su cosa si è fatto in questi vent’anni, e su quanto resta
ancora da fare. Madrigaleperlucia.org vuole sottolineare come non a caso
l’accoglienza degli Stati Generali delle Donne a vent’anni dalla conferenza
mondiale di Pechino nell’ambito di EXPO evidenzi il ruolo delle donne per
“nutrire il Pianeta”, aspetto, quello del nutrimento, spesso evidenziato da
Lucia Mastrodomenico nei suoi scritti
con il consueto intuito anticipatorio e la sua raffinata intelligenza. (MVM)
Riprendendo il filo:
Milano 2015 – parte prima
Conferenza
Mondiale delle Donne -Pechino vent’anni
Stati
Generali - Milano 26-27-28 settembre
2015
Si è conclusa un mese fa
a Palazzo Lombardia a Milano la Conferenza Mondiale delle Donne all’interno dell’Expo 2015, promossa a
vent’anni dalla Conferenza di Pechino che vide 15000 delegate provenienti da
189 stati membri dell’ONU e che individuò in 12 aree critiche gli ambiti di
lavoro futuro. Hanno partecipato quindi a Milano il 26-27-28 settembre circa
1000 donne in rappresentanza delle regione italiane e di 35 paesi del sud del
mondo. Si sono svolti incontri plenari, tavole rotonde e gruppi di lavoro.
Particolare interesse è stato mostrato dalle donne partecipanti; è stata
ascoltata la voce di tutte le donne provenienti dai territori. Sono stati affrontati molti temi che
rientrano nelle 12 aree critiche della dichiarazione di Pechino, in particolare
sulla comunicazione, con Lorella Zanardo, sul lavoro e le statistiche di genere
con la presenza di economiste , giuriste e statiste come Linda Laura Sabbatini. Si è parlato
delle disparità e delle disuguaglianze di genere rispetto alle quali
l’Italia purtroppo è ancora agli ultimi posti. Si è parlato molto della
disoccupazione femminile e giovanile, della disparità salariale, ma anche della
crescita dell’imprenditoria femminile , segnalando i talenti delle donne con
l’assegnazione del premio “ Le donne che ce l’hanno fatta” che ha visto
protagoniste donne delle imprese, delle istituzioni italiane e internazionali.
Molte sono state le iniziative venute dal basso come la costruzione di una rete
tra donne, a partire dal Progetto abruzzese ” la trama delle donne”, opera
artistica collettiva formata di piccoli quadrati a maglia, uncinetto, e
patchwork realizzate da donne di tutta
Italia e spagnole e montate in una simbolica
unica trama. Le tre giornate sono
state caratterizzate dalla costante ed instancabile partecipazione delle donne presenti, con
grande attenzione ed ascolto di tutte, sia di quelle che a Pechino erano
presenti, sia di quelle che più giovani, nel comune desiderio di comprensione
di cosa accade nel mondo e di come le donne possano esserci significativamente.
Si è parlato della realizzazione del “modello Mediterraneo basato su una nuova
economia al femminile con al centro la cura e strumenti di inclusione
finanziaria basati su nuovi modelli di microfinanza e microcredito che
comportano formazione e accompagnamento delle persone verso l’autoderminazione,
tema affrontato da Smita Premchander attraverso un programma sviluppato assieme
all’associazione Pangea in India. Di particolare interesse l’incontro che si è
svolto nella seconda giornata “Riprendendo il filo il lavoro di chi c’era a
Pechino nel 1995” nel corso del quale è stata portate la testimonianza di donne
che erano alla Conferenza Mondiale delle Donne di Pechino nel ’95. La IV Conferenza
mondiale delle donne di Pechino del 1995, ha avuto come filo conduttore il
raggiungimento degli obiettivi di“ Uguaglianza, sviluppo e pace”, e, di
particolare rilievo al suo interno è stato il Forum delle organizzazioni non
governative (ONG) che si è svolto a Huairou dal titolo““GUARDARE IL MONDO CON
OCCHI DI DONNA “. Per la prima volta 30.000 donne, provenienti da tutto il
mondo, diverse per razza, culture, esperienze e religioni, si sono incontrate
con la volontà di tessere reti stabili e contribuire a una politica globale
delle donne. L’incontro è stato preceduto dalla proiezione del video “ A vent’anni dalla Conferenza Mondiale delle Donne di Pechino” presentato a Napoli il 25 maggio in occasione
degli Stati Generali della Campania (visibile
su youtube) e, a seguire, le parole delle testimonianze sono state
accompagnate con la proiezione delle mie foto (circa 600 scatti) sulla Mostra
di Pechino cercando di restituire a chi
non c’era quella precisa atmosfera mondiale delle donne; ho voluto, attraverso
il racconto fotografico fermare i
momenti e le emozioni della mia esperienza. Insieme per dieci giorni per costruire reti, per
comunicare, per condividere non solo idee e ideali, ma pratiche politiche, il
tutto attraverso cinquemila Workshop che partivano da vissuti individuali di
differenti paesi. Coniugare la differenza con l’universalità dei diritti è
stato il modo in cui le organizzazioni non governative hanno interpretato la IV
Conferenza mondiale delle Donne di
Pechino Per la prima volta molte donne
italiane ( 150 donne) si sono recate ad un Forum mondiale delle donne. Donne dei
femminismi, dei movimenti per la pace , delle organizzazioni non governative ,
di università e centri di ricerca, dei sindacati , degli enti locali, singole
donne legati a particolari percorsi politici e sociali si sono incontrate ad
HUAIROU.
“…..ha
segnato il salto che da Nairobi in poi hanno saputo fare donne singole e
organizzate in una crescita per “
contagio” che ha dato luogo a un vero e proprio movimento internazionale delle
donne” (R.Lamberti,E.Donini.P.Melchiorri)
Luisa
Festa