Lingua, linguaggio, comunicazione, temi di grande attualità. Si discute molto del fatto che, nella storia dell’umanità, non si è mai scritto come in questi ultimi anni. Tanti, ma proprio tanti, scrivono sui telefonini, messaggi, messaggini, a volte sgrammaticati, a volte con abbreviazioni improbabili ma ormai molto diffusi. Scriventi, non scrittori, per riprendere una celebre differenza posta da Elsa Morante. Le lingue sono codici complessi che consentono al genere umano di comunicare, di dar forma al linguaggio. I tre esempi che seguono testimoniano, ove mai ce ne fosse bisogno, l’importanza del tema “lingua/linguaggio”
Lingua 1 : Lo Spagnolo.
È sempre più la lingua dell’oggi ma anche del futuro. L’Instituto Cervantes di Madrid calcola che, tra 10 o 20 anni lo spagnolo sarà la lingua più di moda al mondo. Già ora la parlano circa 550 milioni di persone. 120 milioni sono gli abitanti del Messico che parlano castigliano ma, la cosa sorprendente è che, la seconda nazione al mondo dove si parla il castigliano non è la Spagna ma sono gli Stati Uniti (41 milioni di persone più 11 milioni di bilingue). Negli USA coloro che parlano spagnolo hanno ormai superato la Spagna, la Colombia, l’Argentina e tutti gli altri paesi dell’America centrale e meridionale. Lo spagnolo è la terza lingua con maggiore presenza su Internet (dopo inglese e cinese) ed è la seconda su facebook e twitter. Tenuto conto che lo spagnolo è la lingua ufficiale in 24 paesi, in altri 12 ha lo status di semi-ufficiale ed è parlato all’interno di 30 comunità di altri paesi, tra cui Brasile, Giappone, Svizzera, ben si comprende la forza culturale ed economica di tale lingua, seconda sola all’inglese (visto che la lingua più parlata al mondo – il cinese mandarino, fa storia a sé). Il peso economico della comunità di persone che parlano spagnolo è pari al 10.8% del PIL globale, a un passo dal 12,4% della Cina. L’Instituto Cervantes che fa capo al Ministero degli Esteri spagnolo, l’Universidad Nacional Autonomadel México e l’Universidad de Salamanca hanno sviluppato un’iniziativa formativa congiunta che consentirà, a chi avrà superato gli esami, di ottenere un diploma garanzia internazionale di aver raggiunto un eccellente livello di conoscenza del secondo idioma più diffuso del pianeta. Dunque avanti a studiare lo spagnolo, lingua del futuro, e non più solo l’inglese, che è già di fatto il nuovo esperanto.
Lingua 2 : Tedesco o Greco - Schuld o Chreos
“Debito e Colpa” è il titolo del libro di Elettra Stimilli (Ediesse, 240 pag., 12 euro) da poco in libreria. In tedesco schuld è la parola unica che significa debito ma anche colpa. Debito uguale colpa dunque, una parola unica che divide i tedeschi dal mondo greco. In greco debito si dice chreos ed il termine è ben distinto da aitìa (che significa colpa, ma anche causa). Quindi il debito come colpa è alla base del pensiero tedesco che, con interventi duri nei confronti dei paesi del sud Europa, Grecia in primis, con elevato debito pubblico, sta determinando una politica monetaria tesa a salvaguardare la Germania stessa e gli altri paesi del Nord Europa. Gli effetti sono drammatici in Grecia e lo sarebbero stati, con tutta probabilità, anche in Italia, se, non si fossero realizzate riforme, anche alla Germania molto gradite (dalle pensioni, al lavoro, alla scuola e così via). Dunque nel primo ventennio del 2000 la Germania sta realizzando, in Europa, la finanziarizzazione della vita quotidiana. Nel primo ventennio del 1900 si posero le basi per le tragedie che, il governo tedesco, realizzò negli anni 30 e 40, dal nazismo, alla guerra, allo sterminio degli ebrei. C’è da augurarsi che la stessa cosa non accadrà negli anni 30 e 40 del 2000. In ogni caso, a livello politico, qualcuno dovrebbe ricordare ai tedeschi, gli stermini ed i danni che hanno prodotto, non più di 80 anni fa. Di non forzare quindi troppo la mano, con un capitalismo senza solidarietà, che divide i cittadini europei in creditori (paesi ricchi e del nord) e debitori (paesi dell’area del mediterraneo). Prendere esempio, ma con atti concreti, da Papa Francesco, tra le poche voci che si esprime in maniera chiara contro i poteri forti. Come ci ricorda il grande storico Fernand Braudel occorre dare priorità alle strutture storiche di lunga durata più che agli eventi. singoli e brevi. Quanti si occupano di politica a livello europeo, dovrebbero leggere gli “Annales”, Braudel, o, quanto meno, dovrebbero cominciare a riflettere con una prospettiva temporale di più lungo periodo, non guardando solo ai fatti del giorno ma con una prospettiva, appunto, di lunga durata. Tornando alla Grecia ed alla lingua, auguriamoci che il popolo greco utilizzi sempre più il sostantivo “ophèilema”, termine utilizzato nel Padre Nostro “rimetti a noi i nostri debiti”(Matteo 6,12), ma anche, “come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Lingua 3 : Italiano
Lingua poco diffusa e di uso “domestico”, l’italiano, secondo il Ministero degli Esteri, è la quinta lingua più studiata al mondo. Anche l’Accademia della Crusca ha plaudito ai progetti di diffusione dell’italiano, mezzo milione di appassionati nel mondo, con nuovo interesse dei russi e dei cinesi. Design, moda, cibo, turismo, musica, sono i punti di forza della nostra tradizione che possono spingere persone diverse a studiare e conoscere l’italiano. Gli stati generali della lingua italiana, svoltisi nell’ottobre 2014 a Firenze, (e dove se no) promettono sviluppo della lingua italiana come vettore, non solo culturale, ma anche economico. Aspettiamo gli esiti. Già sarebbe un gran bel risultato valorizzare i dialetti, specchio delle grandi differenze che caratterizzano il Bel Paese. Nelle differenze linguistiche siamo maestri, anche se, purtroppo, le forme dialettali, con tanta frequenza, sono state anche alla base dell’acuirsi delle disuguaglianze sociali.
Rocco Maria Landolfi
Lingua 1 : Lo Spagnolo.
È sempre più la lingua dell’oggi ma anche del futuro. L’Instituto Cervantes di Madrid calcola che, tra 10 o 20 anni lo spagnolo sarà la lingua più di moda al mondo. Già ora la parlano circa 550 milioni di persone. 120 milioni sono gli abitanti del Messico che parlano castigliano ma, la cosa sorprendente è che, la seconda nazione al mondo dove si parla il castigliano non è la Spagna ma sono gli Stati Uniti (41 milioni di persone più 11 milioni di bilingue). Negli USA coloro che parlano spagnolo hanno ormai superato la Spagna, la Colombia, l’Argentina e tutti gli altri paesi dell’America centrale e meridionale. Lo spagnolo è la terza lingua con maggiore presenza su Internet (dopo inglese e cinese) ed è la seconda su facebook e twitter. Tenuto conto che lo spagnolo è la lingua ufficiale in 24 paesi, in altri 12 ha lo status di semi-ufficiale ed è parlato all’interno di 30 comunità di altri paesi, tra cui Brasile, Giappone, Svizzera, ben si comprende la forza culturale ed economica di tale lingua, seconda sola all’inglese (visto che la lingua più parlata al mondo – il cinese mandarino, fa storia a sé). Il peso economico della comunità di persone che parlano spagnolo è pari al 10.8% del PIL globale, a un passo dal 12,4% della Cina. L’Instituto Cervantes che fa capo al Ministero degli Esteri spagnolo, l’Universidad Nacional Autonomadel México e l’Universidad de Salamanca hanno sviluppato un’iniziativa formativa congiunta che consentirà, a chi avrà superato gli esami, di ottenere un diploma garanzia internazionale di aver raggiunto un eccellente livello di conoscenza del secondo idioma più diffuso del pianeta. Dunque avanti a studiare lo spagnolo, lingua del futuro, e non più solo l’inglese, che è già di fatto il nuovo esperanto.
Lingua 2 : Tedesco o Greco - Schuld o Chreos
“Debito e Colpa” è il titolo del libro di Elettra Stimilli (Ediesse, 240 pag., 12 euro) da poco in libreria. In tedesco schuld è la parola unica che significa debito ma anche colpa. Debito uguale colpa dunque, una parola unica che divide i tedeschi dal mondo greco. In greco debito si dice chreos ed il termine è ben distinto da aitìa (che significa colpa, ma anche causa). Quindi il debito come colpa è alla base del pensiero tedesco che, con interventi duri nei confronti dei paesi del sud Europa, Grecia in primis, con elevato debito pubblico, sta determinando una politica monetaria tesa a salvaguardare la Germania stessa e gli altri paesi del Nord Europa. Gli effetti sono drammatici in Grecia e lo sarebbero stati, con tutta probabilità, anche in Italia, se, non si fossero realizzate riforme, anche alla Germania molto gradite (dalle pensioni, al lavoro, alla scuola e così via). Dunque nel primo ventennio del 2000 la Germania sta realizzando, in Europa, la finanziarizzazione della vita quotidiana. Nel primo ventennio del 1900 si posero le basi per le tragedie che, il governo tedesco, realizzò negli anni 30 e 40, dal nazismo, alla guerra, allo sterminio degli ebrei. C’è da augurarsi che la stessa cosa non accadrà negli anni 30 e 40 del 2000. In ogni caso, a livello politico, qualcuno dovrebbe ricordare ai tedeschi, gli stermini ed i danni che hanno prodotto, non più di 80 anni fa. Di non forzare quindi troppo la mano, con un capitalismo senza solidarietà, che divide i cittadini europei in creditori (paesi ricchi e del nord) e debitori (paesi dell’area del mediterraneo). Prendere esempio, ma con atti concreti, da Papa Francesco, tra le poche voci che si esprime in maniera chiara contro i poteri forti. Come ci ricorda il grande storico Fernand Braudel occorre dare priorità alle strutture storiche di lunga durata più che agli eventi. singoli e brevi. Quanti si occupano di politica a livello europeo, dovrebbero leggere gli “Annales”, Braudel, o, quanto meno, dovrebbero cominciare a riflettere con una prospettiva temporale di più lungo periodo, non guardando solo ai fatti del giorno ma con una prospettiva, appunto, di lunga durata. Tornando alla Grecia ed alla lingua, auguriamoci che il popolo greco utilizzi sempre più il sostantivo “ophèilema”, termine utilizzato nel Padre Nostro “rimetti a noi i nostri debiti”(Matteo 6,12), ma anche, “come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Lingua 3 : Italiano
Lingua poco diffusa e di uso “domestico”, l’italiano, secondo il Ministero degli Esteri, è la quinta lingua più studiata al mondo. Anche l’Accademia della Crusca ha plaudito ai progetti di diffusione dell’italiano, mezzo milione di appassionati nel mondo, con nuovo interesse dei russi e dei cinesi. Design, moda, cibo, turismo, musica, sono i punti di forza della nostra tradizione che possono spingere persone diverse a studiare e conoscere l’italiano. Gli stati generali della lingua italiana, svoltisi nell’ottobre 2014 a Firenze, (e dove se no) promettono sviluppo della lingua italiana come vettore, non solo culturale, ma anche economico. Aspettiamo gli esiti. Già sarebbe un gran bel risultato valorizzare i dialetti, specchio delle grandi differenze che caratterizzano il Bel Paese. Nelle differenze linguistiche siamo maestri, anche se, purtroppo, le forme dialettali, con tanta frequenza, sono state anche alla base dell’acuirsi delle disuguaglianze sociali.
Rocco Maria Landolfi