Ti presenti ?
Mi chiamo Filomena Argenzio, sono nata e
vivo a Giugliano, sono medico e mi occupo di organizzazione dei servizi
sanitari. Attualmente sono direttora di distretto sanitario.
Da quanti anni lavori come
direttore di distretto e in che ASL ?
Sono Direttora del Distretto di Giugliano
dal 2001. Il Distretto di Giugliano è parte dell’ASL Napoli 2 Nord, che
comprende i Comuni della provincia nord di Napoli
Ci racconti qual è l’aspetto più
interessante e quello più noioso del tuo lavoro ?
Quando si è alla guida di
un’organizzazione, come un Distretto Sanitario, si è sempre a
contatto con problematiche di diverso tipo che vanno: dalla gestione del personale, al disbrigo di
pratiche amministrative di vario tipo, alle emergenze ( intese come fatti
improcrastinabili con necessità di risoluzione celere). La parte predominante e
più interessante del lavoro è senz’altro la programmazione sanitaria che vede
il Direttore di Distretto
coinvolto in scelte da condividere con i sindaci, le associazioni di
volontariato, gli utenti singoli ed associati, e tutti gli altri soggetti impegnati nella tutela della
salute pubblica.
Il sud, Giugliano in Campania, in
particolare, viene sovente individuato come luogo dove la malavita organizzata
influenza negativamente la politica e la pubblica amministrazione, sanità
compresa, che ne pensi ?
Che Giugliano , come altri Comuni del comprensorio , sia
interessato da fenomeni camorristici
è indubbio; l’influenza che la camorra ha avuto sulla politica e sulla
pubblica amministrazione è dimostrata dallo scioglimento del Consiglio Comunale
di Giugliano per infiltrazione camorristica nell’ aprile del 2013. Credo che nemmeno la sanità sia
completamente esente da tale problematica.
La “terra dei fuochi” è ai
confini della tua esperienza lavorativa; dove compri la frutta e la verdura ?
ti fidi dei prodotti della terra della tua zona ? esistono ancora le
mitiche pesche di Giugliano che,
trent’anni fa, erano un prodotto d’eccellenza, belle da vedere e buone da
mangiare ?
La “ terra dei fuochi” che è venuta alla
ribalta negli ultimi tempi, è un fenomeno
già conosciuto da diversi anni; purtroppo dal punto di vista sanitario
si deve constatare che nella terra dei fuochi è più facile ammalarsi di
tumore; la mortalità per qualsiasi
tipo di tumore è più alta per entrambi i sessi, e la cosa non risparmia nemmeno
i bambini. Per quanto mi riguarda io continuo a consumare i prodotti della mia terra , anche perché non si è così
sicuri che le altre Regioni d’Italia siano immuni dal problema inquinamento, anche se le belle pesche
di Giugliano sono solo un ricordo; oggi non hanno più il profumo e il sapore di
un tempo.
Nel territorio Giuglianese
esistono vari insediamenti di campi ROM;
com’è la convivenza con queste persone ? Vi sono problemi sanitari e
sociali dovuti alla presenza dei ROM ?
Sul
territorio di Giugliano vi
sono diversi insediamenti di cittadini Rom : due siti autorizzati , uno presso
la località Capitolo Piccolo, che dal 2010 ospita circa 400 persone; l’altro , un campo di sosta temporaneo,
presso la località Masseria del Pozzo, che dal 2013 ospita circa 600 persone ;
in più vi sono dei piccoli gruppi in campi spontanei non autorizzati.
I ROM hanno un loro medico di
famiglia o vanno, per le visite mediche, negli ambulatori degli Stranieri
Temporaneamente Presenti (STP). Quali sono le loro richieste sanitarie più
frequenti ?
Dal punto di vista igienico i due campi
autorizzati versano in condizioni estremamente precarie; quello sito in Masseria del Pozzo è allocato nei pressi di una
discarica per cui alle condizioni
di degrado del campo, si aggiunge l’insalubrità del luogo. L’integrazione di queste persone con il
territorio di Giugliano non si è mai realizzata se non per poche famiglie che mandano regolarmente i figli a scuola ; hanno il medico di base e/o il pediatra
di libera scelta ; si servono dei servizi sanitari distrettuali per le vaccinazioni e/o le visite
specialistiche ecc. La maggior parte di essi invece utilizza gli ambulatori STP
.
Come
considerare la presenza di tante donne e bambini ROM nel territorio
Giuglianese, più una risorsa o un problema ?
Sicuramente donne e bambini Rom non sono
una risorsa per il semplice fatto che non sono integrati con il tessuto sociale
della città; d’altronde questa
integrazione è estremamente difficile
conoscendo la situazione in cui sono costretti a vivere ; situazione che
, dal punto di vista sanitario, li
rende ancora più vulnerabili.
Intervista a cura di Rocco Maria
Landolfi