In casa ho un angelo, un angelo che ha tra le mani una colomba che sta spiccando il volo.
Questo angelo è in salotto ed il mio sguardo si poggia lì, ogni giorno, ogni volta in cui entro nella
stanza ed, ogni giorno, ogni volta, nella mente e nelle orecchie c'è un nome " Lucia". Lucia mi
regalò questo angelo, io l' ho considerato un angelo custode della mia casa e della vita intorno a
me, custode del lavoro di maestra, lavoro che amo e che Lucia stimava. Un angelo custode dei
ricordi, delle emozioni, delle parole che abbiamo condiviso.
Oggi sono a casa, non sto andando a scuola e sto pensando ad un tempo in cui era veramente
raro che non andassi al lavoro, erano i tempi in cui ero la maestra di Rocco e mi facevo carico a
trecentosessanta gradi di tutto quanto riguardasse la classe di bambini che mi erano stati
affidati. Il ricordo è di solitudine, la mia collega aveva problemi di salute, come me adesso. Il
sostegno mi veniva dai genitori e mi è estremamente vivido il ricordo di Lucia mamma che, al di
là dei successi di Rocco, era ferma al mio fianco, di Lucia, guerriera, tenace e amorevole, di
Lucia che elogiava il metodo, che apprezzava il rispetto dei tempi della classe, che riponeva nel
mio lavoro la più grande fiducia.
Durante i nostri colloqui mi tornava in mente un 'immagine di molto tempo addietro, quando nei
primi anni 70 si faceva lotta politica nelle piazze, nella università, nelle scuole. L'immagine è
quella di Lucia che precedeva un gruppo di donne, variopinte, belle, libere, fiere e lei in testa, più
libera, fiera, bella, di tutte. Per me, allora, Lucia diventò una bandiera.
Qualche tempo, molto tempo più avanti, ormai Rocco non era più mio alunno e non avevo più
occasioni per rivedere Lucia, sono stata invitata a Roma, ad un incontro sulla scuola organizzato
da Goffredo Fofi, per la rivista che lui coordinava; ero molto emozionata, dovevo parlare del
"Metodo naturale ", e accanto a me c'erano nomi molto importanti che mi mettevano in
soggezione. Ricordo un iniziale momento di disorientamento, il mio sguardo ha incontrato lo
sguardo di Lucia, i suoi occhi mi hanno sorriso, mi hanno ricordato tutto il sostegno ricevuto,
tutta la fiducia riposta e tutto l'amore che era intercorso tra di noi. Quella è stata l'ultima volta che
sono stata insieme a Lucia, che abbiamo condiviso un luogo fisico.
Da allora, incontro Lucia, tutti i giorni, in un luogo molto intimo, in quell'angelo che ha tra le mani
la colomba che prende il volo!
Olga Mautone
Questo angelo è in salotto ed il mio sguardo si poggia lì, ogni giorno, ogni volta in cui entro nella
stanza ed, ogni giorno, ogni volta, nella mente e nelle orecchie c'è un nome " Lucia". Lucia mi
regalò questo angelo, io l' ho considerato un angelo custode della mia casa e della vita intorno a
me, custode del lavoro di maestra, lavoro che amo e che Lucia stimava. Un angelo custode dei
ricordi, delle emozioni, delle parole che abbiamo condiviso.
Oggi sono a casa, non sto andando a scuola e sto pensando ad un tempo in cui era veramente
raro che non andassi al lavoro, erano i tempi in cui ero la maestra di Rocco e mi facevo carico a
trecentosessanta gradi di tutto quanto riguardasse la classe di bambini che mi erano stati
affidati. Il ricordo è di solitudine, la mia collega aveva problemi di salute, come me adesso. Il
sostegno mi veniva dai genitori e mi è estremamente vivido il ricordo di Lucia mamma che, al di
là dei successi di Rocco, era ferma al mio fianco, di Lucia, guerriera, tenace e amorevole, di
Lucia che elogiava il metodo, che apprezzava il rispetto dei tempi della classe, che riponeva nel
mio lavoro la più grande fiducia.
Durante i nostri colloqui mi tornava in mente un 'immagine di molto tempo addietro, quando nei
primi anni 70 si faceva lotta politica nelle piazze, nella università, nelle scuole. L'immagine è
quella di Lucia che precedeva un gruppo di donne, variopinte, belle, libere, fiere e lei in testa, più
libera, fiera, bella, di tutte. Per me, allora, Lucia diventò una bandiera.
Qualche tempo, molto tempo più avanti, ormai Rocco non era più mio alunno e non avevo più
occasioni per rivedere Lucia, sono stata invitata a Roma, ad un incontro sulla scuola organizzato
da Goffredo Fofi, per la rivista che lui coordinava; ero molto emozionata, dovevo parlare del
"Metodo naturale ", e accanto a me c'erano nomi molto importanti che mi mettevano in
soggezione. Ricordo un iniziale momento di disorientamento, il mio sguardo ha incontrato lo
sguardo di Lucia, i suoi occhi mi hanno sorriso, mi hanno ricordato tutto il sostegno ricevuto,
tutta la fiducia riposta e tutto l'amore che era intercorso tra di noi. Quella è stata l'ultima volta che
sono stata insieme a Lucia, che abbiamo condiviso un luogo fisico.
Da allora, incontro Lucia, tutti i giorni, in un luogo molto intimo, in quell'angelo che ha tra le mani
la colomba che prende il volo!
Olga Mautone