<< Mio bell’amore, mio caro amore, mia lacerazione / io
ti porto in me come un uccello ferito>>, i bellissimi versi della
poesia <<Il n’y a pas d’amour
heureux >> di Louis Aragon del 1943, che Georges Brassens ha messo in musica e
cantato, mi hanno fatto sempre pensare, più che agli amori perduti, al ricordo
dei nostri cari che non ci sono più che custodiamo nel nostro cuore.
Pubblichiamo qui un’altra
poesia di Grace Paley tratta dalla raccolta
Fidelity e la dedichiamo a tutti i nostri/e cari/e, come Lucia, che non vivono più con noi, ma in noi.
Avevo bisogno di parlare con mia sorella
Avevo bisogno di parlare con mia sorella
parlarle
al telefono intendo
come facevo ogni mattina
e anche la sera quando i
nipotini dicevano qualcosa che
ci stringeva il cuore.
Ho chiamato il suo telefono ha
squillato quattro volte
potete immaginarmi trattenere il
respiro poi
c’è stato un terribile rumore
telefonico
una voce ha detto questo numero non è
più attivo che meraviglia ho
pensato posso
ancora chiamare non hanno assegnato
il suo numero a un’altra persona
malgrado
due anni di assenza per morte.
Marinella Gargiulo