Nel mese di
novembre 2013, per una borsa di studio dell’Unione Europea per esperti nel
settore dell’Educazione, sono stata nell’isola de La Réunion, che è uno dei
dipartimenti francesi d’ Oltremare e fa parte delle Isole Mascarene, un arcipelago
dell’Oceano Indiano situato al largo del Madagascar. L’isola ha una superficie
di 2512 kmq e un interno che presenta due catene montuose principali. La più
antica copre quasi tutta la metà occidentale dell’isola e ha un monte, il Piton
des neiges che è alto 3070 metri ed è
circondato da tre anfiteatri naturali: i Cirques di Cilaos, Mafate e Salazie.
La più ridotta catena montuosa si estende nella parte sud occidentale e
comprende diversi coni vulcanici, di cui uno, il Piton de la Fournaise è ancora
in piena attività. Dal Piton des neiges
scendono numerosi fiumi che
attraversano i Cirques e inoltrandosi nella pianura costiera formano gole spettacolari. La Réunion era un’isola
disabitata quando fu occupata dalla Francia nel 1642 e fu popolata quattro anni
dopo dal governatore francese di Fort Dauphin nel Madagascar che vi deportò un
piccolo gruppo di ribelli. Nel secolo successivo vi fu introdotta la
coltivazione del caffè e poiché questa richiedeva molta mano d’opera furono
portati sull’isola schiavi africani e malgasci. Agli inizi dell’’800 gli
Inglesi, che l’ebbero in loro possesso dal 1810 al 1815, vi importarono la
coltivazione della canna da zucchero. Intorno al 1820 fu introdotta la coltura
della vaniglia che all’inizio creò difficoltà perché non vi erano api per
impollinare il fiore, finché nel 1842 uno schiavo di dodici anni, Edmond
Albius, scoprì un metodo di
impollinazione manuale. Tutte queste
coltivazioni richiedevano una grande mano d’opera e quindi nuove importazioni
di schiavi. Pur dopo l’abolizione della
schiavitù il 20 dicembre 1848 ( il 20 dicembre è festa nazionale), i francesi furono
costretti a cercare lavoratori a contratto che importarono dall’India,mentre i
traffici attraevano commercianti cinesi.
Oggi, quindi, sull’isola abbiamo una classe di burocrati, funzionari e
insegnanti che vengono dalla Francia (la
métropole) e che sono chiamati zoreilles
e una popolazione indigena che si definisce creola e che, discendendo dagli
schiavi che l’ hanno popolata ha ascendenze etniche varie e disparate, ciò che
porta a uno splendido métissage. Ho
voluto intitolare questa breve nota “ L’isola colorata” non per i bei colori
del paesaggio che svariano dal verde dei monti, al nero delle spiagge
vulcaniche o al bianco delle spiagge di sabbia finissima come cipria al blu del
mare marezzato della barriera corallina, o ai colori della sua splendida flora
tropicale in cui svetta le flamboyant,
l’albero dai fiori rossi che è in piena fioritura a Natale, il frangipane dai
fiori rosa o crema che stordiscono col loro delicato profumo e l’orchidea da
cui si trae la vainiglia, ma per i colori della pelle dei suoi abitanti che
sono di tutte le sfumature. Questa per me è stato lo spettacolo più bello:
vedere un’umanità per cui il colore della pelle e l’etnia non hanno nessuna
importanza e che si mescola in tutte le combinazioni possibili. Ci sono
famiglie con uno dei genitori bianchi e l’altro
nero, bellissime fanciulle dai tratti europei e la pelle ambrata degli indiani,
occhi cinesoidi e visi scuri. Questa meravigliosa popolazione mi ha fatto sperare
che forse verrà un giorno in cui tutto il mondo sarà così, tutte le etnie
saranno mescolate insieme e i suoi
cittadini definiranno la loro razza soltanto come razza umana.
Ricetta creola della Réunion
Cari (Curry) di pollo
Ingredienti:
1 pollo, 6 pomodori, 1 rametto di timo, 1 rametto di prezzemolo, la parte verde di 1 cipolla novella, 2
cipolle, 3 cucchiai da minestra di olio, 4 spicchi di aglio, 1 cucchiaino da
caffè di zafferano
Preparazione:
Tagliare a pezzetti il pollo pulito e friggerli nell’olio ben caldo,
facendoli dorare bene. Aggiungere le cipolle tagliuzzate, l’aglio, il sale, i
pomodori tagliati a dadini, il timo e lo zafferano. Ricoprire d’acqua e fare
sobbollire mezz’ora a fuoco dolce, avendo cura che l’acqua si assorba. Servire
il pollo accompagnandolo con riso bollito e una salsa piccante chiamata
rougail.
Rougail ( per 4 persone)
Ingredienti:
2 pomodori, 2 scalogni, 1 pezzetto di zenzero fresco grande quanto un
pollice, 10 peperoncini piccanti piccoli, 2 cucchiai di olio di girasole, mezzo
cucchiaino di sale
Preparazione:
Pelare lo zenzero, tagliare a pezzettini minuscoli tutte le verdure
togliendo i filamenti e i semi e frullare il tutto con l’olio e il sale.
Marinella
Gargiulo aggiornato
al 2 aprile 2014