(a cura di Marinella Gargiulo)
Alternativa episodica del poeta
Stavo per scrivere una poesia/invece
ho fatto una torta ci è voluto/ più o meno lo stesso tempo/ chiaro la torta era
una stesura/ definitiva una poesia avrebbe avuto/ un po’ di strada da fare
giorni e settimane e /parecchi fogli stropicciati
la torta aveva già una sua piccola /
platea ciarlante che ruzzolava tra / camioncini e un’autopompa sul / pavimento
della cucina
questa torta piacerà a tutti / avrà
dentro mele e mirtilli rossi / albicocche secche tanti amici / diranno ma
perché diavolo / ne hai fatto una sola
questo non succede con le poesie
a causa di una inesprimibile /
tristezza ho deciso di / dedicare la mattinata a un pubblico / ricettivo non
voglio / aspettare una settimana un anno una / generazione che si presenti il /
consumatore giusto
Grace Paley (1922-
2007)
Otto marzo per Lucia
Che vuol dire perdere un’amica,
a cui si è voluto bene,
con cui si è cresciute in consapevolezza,
con cui si è riso,
si sono divise proposte e polemiche
questioni esistenziali e ricette di babà?
Che vuol dire non trovare le
ragioni della morte,
e trovare quelle della vita:
lo scambio affettuoso di pensieri e di azioni?
Che vuol dire essere donne e non uomini,
e credere fermamente che solo per questo,
ci si capisce di più,
si è più partecipi, solidali “sorelle”?
Che vuol dire non vedere più la sua chioma rossa
E la sua anima candida,
neanche un po’ macchiata da dubbi di genere,
elegante e sobria,
sorridente ed adirata, mai ostile?
Che vuol dire?
Vuol dire che c’è un vuoto,
che solo il suo ricordo,
la sua assente presenza può colmare.
Ciao Lucia.
Serena Lovero
Aggiornato al 7 marzo 2014