Studiare il nesso che esiste tra formazione e comunicazione significa contribuire allo
sviluppo della “cultura digitale”. Esiste una connessione tra
potenziale formativo degli ambienti digitali e comunicazione che potremmo definire
“elettrica”, in quanto legata all’informatica e “tattile” in quanto
strettamente legata alla corporeità dell’utilizzo dei nuovi media. Va analizzato il primato della percezione, che si esprime
in nuove forme, nei media che creano nuovi saperi. La capacità di coniugare
cultura digitale, comunicazione e saperi, ci consente di comprendere quanto i
nuovi media non siano solo strumenti di uso corrente di massa, ma possono
contribuire allo sviluppo di scenari sociali di diversa alfabetizzazione, nei quali si passa dall’uso delle 26 lettere
dell’alfabeto allo 0 - 1 dei media digitali. Fenomeni che toccano anche il
mondo della scuola : il destino delle istituzione educative è riposizionare i
linguaggi elettronici e digitali entro il territorio della formazione, per
rimanere al passo dei tempi. Occorre analizzare il pensiero critico per
cogliere il nesso tra elettrificazione dell’esperienza e suo portato cognitivo,
per non eludere la questione della
costruzione dei nuovi saperi, della realtà digitale. L’esperienza elettrica che irrompe nel
quotidiano non è più configurabile nella sola scuola tradizionale : eventi
formativi sono la strada, lo schermo (TV computer telefono cellulare), il libro
(in forma di ipertesto), la nostra e
l’altrui storie di vita.
In
questo processo di diffusione dei media devono essere comprese l’ etica e l’
estetica. Solo così l’elettrificazione delle nostre esistenze, può essere un
processo destinato ad orientare positivamente lo sviluppo umano. Approfondire la cultura digitale, coniugarla
con valori etici ed estetici, significa
non accettare passivamente l’uso/abuso di computer e telefoni cellulari, ma
prendere atto di una situazione irreversibile di sviluppo dell’elettronica che
non può essere vista nei suoi soli risvolti negativi.
Si
può definire il blog come una nuova
forma di diario sul web. Si è
passati dalla parola, al linguaggio
scritto, al linguaggio elettronico.
Imparare a leggere significa appropriarsi del linguaggio, tenerlo dentro e
richiamarlo col pensiero. In seguito l’elettricità ha accelerato tale processo fino
ad arrivare all’attuale rete che si estende all’infinito. Il diario di una
volta era segreto. Oggi si mette il diario on line. L’approccio psicologico ad
un blog è dunque assolutamente diverso da quello di un diario tradizionale.
La connessione è ormai senza fili, il telefono
cellulare riporta l’elettricità al corpo, al sistema muscolare; si parla
infatti di tecnobiologia - prossimità del telefono al corpo;
lo
schermo è divenuto il nostro principale legame con l’informazione. Il primo
schermo è quello della TV. Il secondo schermo è quello del computer. Il terzo
schermo è quello del telefonino. Col telefonino ci siamo messi il mondo in
tasca. Il cellulare rappresenta un sistema di comunicazione con cui riceviamo dati in ogni momento.
Attualmente
la connessione è focalizzata sulla telefonia mobile (posta elettronica,
internet, rete) e si viaggia oltre il web. Col
podcasting, termine creato nel
2004, basato su due parole – iPod e broadcasting – ci si riferisce alla
registrazione audio o video messa a disposizione su internet.
Il
cellulare ha esteso il nostro spazio personale alla misura del pianeta. Ha
modificato la psicologia delle persone,
determinando fenomeni di controllo dei dati personali che possono essere
conosciuti da tutti. Ma possiamo comunicare oltre misura, avere gruppi di
famiglia, di lavoro che dialogano e si scambiano foto, video, in ogni momento,
a costi molto contenuti. Ecco perché occorre contribuire allo sviluppo di una cultura digitale che tenga in conto
formazione, etica, estetica, tecno biologia. E poi, se non bastasse, occorre
tener conto anche di quanto afferma Derrick de Kerckhove : “Il punto è decidere se siamo disposti ad
accettare questo enorme controllo sui nostri dati personali e sui nostri
interessi privati.”
Rocco
Maria Landolfi aggiornato il 5 febbraio 2014 in “sport innovazione”