Il premio nasce, a seguito di un
protocollo d’intesa tra la Consigliera
di Parità e l’Unione Industriali di Napoli firmato alcuni anni fa, per
individuare progetti comuni per la
promozione delle politiche per le pari opportunità e delle politiche di genere
per l’imprenditoria femminile e per
diffondere, conoscere le normative e
politiche sulle pari opportunità ed in particolare sulle politiche
di conciliazione.
Come è noto l’Italia registra uno
dei più bassi tassi di occupazione femminile, anche in questo caso a causa di
scelte legate alla difficoltà di conciliare esigenze di vita familiare con
tempi e modalità organizzative proprie del mondo della produzione.
In un recente studio dell’Isfol, confermato dall’Osservatorio sulle
conciliazioni e contro le discriminazioni della Consigliera Nazionale di Parità,
in
Italia, una donna su dieci, esce
dal mercato del lavoro a causa della maternità. Quest’ultima risulta, quindi,
ancora la causa principale dell’abbandono del lavoro da parte delle donne.
E dati sull’andamento del mercato del lavoro negli ultimi anni risultano
allarmanti, con aumenti esponenziali dei tassi di disoccupazione femminile che
ci portano ben lontano dagli obiettivi di Lisbona.
I dati Istat segnalano una
occupazione ferma al 46,4% a livello nazionale , il nord con il suo 56,8 % è
vicina alla media UE. Il Sud si attesta
su un risicato 30,3%( in Campania siamo
fermi nel 2011 al 39,4 % quello
femminile al 25,4% a Napoli il 21,7,0%).
I tassi occupazionali giovanili(15-24 anni) sono estremamente bassi in
tutte le Province della Regione. Il
tasso medio complessivo nel 2011 diminuisce
rispetto al 2008, di oltre 5% segnando
quota 11%. Spiccano le punte negative della
provincia di Napoli e della provincia di Benevento, con un tasso di
disoccupazione giovanile rispettivamente al 9,7% e 9,1%.
Allarmante nel 2011, è il tasso di occupazione delle giovani donne
(15-24 anni) pari a 7,6% quasi la metà del corrispondente tasso per gli uomini
, pari a 14,6% per cento.
Il divario della Campania rispetto all’Italia e all’UE è significativo
anche con riferimento ai giovani NEET , ovvero quei giovani non più inseriti in
un percorso formativo,né avviati nel mondo lavorativo.
Il dato regionale al 2010 è pari al 43% rispetto al 22% dell’Italia e il
15% dell’UE-27 .La condizione di NEET in Campania è più diffusa tra le giovani
donne toccando quota al 37,5%.
Anche secondo l’Istat siamo a rischio regresso : lo si vede anche dal
numero delle donne costrette a lasciare il lavoro dopo la nascita di un figlio
. Tra il 2008 e il 2009 ottocentomila madri hanno ammesso che , nel corso della
loro vita lavorativa, sono state messe nelle condizioni di lasciare il posto di
lavoro. Anche la ricerca sulle dimissioni della lavoratrici madri nel primo
anno di vita del bambino realizzata dalla consigliera di parità della Provincia
di Napoli, in collaborazione con la
Direzione provinciale del lavoro, le OO.SS. e il Dottorato degli Studi di Genere
dell’Università Federico II, hanno
evidenziato tale fenomeno con l’uscita di circa 500 lavoratrici giovani madri
con primo figlio per motivi di assenza
di conciliazione tra lavoro familiare e lavoro professionale.
Bisogna tuttavia sottolineare un dato positivo, cioè che l’imprenditoria
femminile, secondo i dati dell’ISFOL e dell’Osservatorio Unioncamere 2010 è il
24% dell’imprenditoria italiana La
quota più rilevante è al Sud (26,1%), seguita
dal Nord ovest (24,5)e poi dal Centro
Nord-Ovest (21,52%) e quindi dal Nord
est (17,9%). La promozione di politiche attive del lavoro deve, quindi, tener
conto delle donne. Bisogna adottare un
piano strategico di azione per la conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi
dedicati alla cura della famiglia e per
la promozione delle pari opportunità nell’accesso al lavoro; favorire
interventi rivolti alla flessibilità come il telelavoro femminile ed i percorsi
formativi di aggiornamento destinati a lavoratrici che vogliono reinserirsi nel
mondo del lavoro, e sevizi a sostegno delle lavoratrici. Un altro obiettivo del
Premio “NOI” è stato quello di dedicare
le tesi di laurea/dottorato a donne napoletane che hanno dato un forte
contributo alla partecipazione delle donne nel mondo della cultura, della
politica , del lavoro e allo sviluppo
della città di Napoli e del nostro Paese.
Nel caso specifico le
tesi vincitrici sono state dedicate a Lucia Mastrodomenico su proposta della
Consigliera di Parità della Provincia di Napoli, approvata dal Comitato Pari Opportunità
dell’Unione Industriali di Napoli nonché dalla Associazione “Madrigale per
Lucia”. Tale iniziativa è stata
portata avanti con grande passione e determinazione. Passione e determinazione
che, forse, caratterizzano le donne
imprenditrici un po’ più delle altre donne (che Lucia amava tanto) e sicuramente un grande merito va all’Unione Industriali di
Napoli , nella persona della responsabile del Comitato Pari Opportunità
Annamaria Schena, per la realizzazione di
questa iniziativa in collaborazione con la Provincia di Napoli e l’Università
degli Studi di Napoli Federico II . Una
particolare attenzione, premiata con la
pubblicazione dello scritto, è stata data alla tesi di dottorato di Federica
D’Isanto che si è soffermata maggiormente,
con uno sguardo attento, sul mercato del lavoro e sulle discriminazioni
che sono e rimangono le ferite del
mercato del lavoro. Fino a quando non saranno eliminate le discriminazioni e le
disparità di trattamento non ci sarà mai una società giusta e rispettosa dei
diritti delle donne .
Luisa Festa – Consigliera di Parità
della Provincia di Napoli
Pubblicato nella sezione
“sociale” - 4 giugno 2013