Previsioni : prime verifiche



Nel novembre 2012 provavo a fare alcune previsioni (articolo pubblicato nella sezione sociale di www.madrigaleperlucia.org il 23 novembre 2012) su quali sarebbero stati gli esiti delle elezioni che si sarebbero dovute tenere nella primavera del 2013. Un’accelerazione della crisi politica ha fatto si che si votasse prima. Ma a tutt’oggi, 15 aprile 2013, l’Italia è ancora senza nuovo governo.  A dire il vero un governo c’è; è quello che c’era anche prima delle elezioni. E’ il governo “Monti”  ma non può produrre gli stessi danni che ha prodotto, per la gran parte dei cittadini, nei mesi precedenti. E’ lo stesso governo “Monti” di prima;  si occupa però solo della “normale amministrazione”, e quindi non può continuare a risanare banche e finanza a scapito di pensionati, esodati, donne e uomini che lavorano ed hanno visto impoverire straordinariamente il potere d’acquisto dei propri salari. Riprendendo quanto avevo scritto nel novembre 2013, devo dire che la previsione è stata abbastanza centrata. Riporto parte del testo pubblicato su questo sito nel novembre 2012 : “….Ecco la previsione: a mio avviso vincerà le elezioni il centro sinistra ma non avrà i numeri per governare; il centro destra perderà molti voti rispetto alle ultime elezioni ma molto meno di quanto ci si poteva attendere; il movimento 5 stelle supererà di poco il 10% che è pur sempre un gran risultato ma molto meno di quanto era atteso; il centro prenderà meno del 10% e sarà determinante nella scelta del nuovo Presidente del Consiglio. Il nuovo Presidente del Consiglio non sarà nuovo, ma sarà il Prof. Monti, designato a tanto dal Presidente Napolitano, ultimo atto del vero stratega della politica italiana degli ultimi anni. Sulla composizione del governo è davvero difficile fare previsioni, ancor meno predizioni. Potrebbe essere un mix tra tecnici, politici di centro e centro sinistra, meno di centro destra (ma ci saranno)….”  La previsione è stata dunque abbastanza centrata. Unico grande errore è stata la valutazione del risultato elettorale del M5S che ha superato ogni “ragionevole previsione”. Sul governo vi è da dire che è come se Napolitano avesse dato, di fatto,  un nuovo incarico a Monti, vista la grande difficoltà  di Bersani (che non si capisce se sia ancora il Presidente incaricato) a formare un nuovo governo. Adesso siamo in attesa del nuovo Presidente della Repubblica. Chi sarà ? Si troverà una convergenza ampia su qualcuno o sarà eletto da una maggioranza risicata ? Su tutto questo è davvero azzardato fare qualche previsione. Poi il nuovo Presidente formalizzerà, con tutta probabilità, un nuovo incarico a colui che dovrà dar vita ad un nuovo governo e divenirne il presidente del consiglio. O non si arriverà ad alcun accordo e si andrà a nuove elezioni ? Previsioni a questo punto non è ragionevole farne. Sarebbero azzardate, azzardatissime. Roba da maghi, tentare di capire come andrà a finire.  Quindi vorrei soffermarmi su alcune considerazioni.
Primo: l’attuale parlamento è di gran lunga meglio di quello precedente: più donne, più giovani, meno inquisiti e non è poca roba.
Secondo : pare che deputati e senatori abbiano intenzione di mettere mano ad una nuova legge elettorale, ad abolire alcuni privilegi dei politici, ad una legge sul conflitto d’interesse, ad una nuova politica industriale che dia finalmente fiato a lavoratori ed imprese.
Terzo : pare vogliano anche finalmente occuparsi di cultura, welfare, territorio,  valorizzando l’enorme patrimonio paesaggistico ed umano del “bel paese”.
Quel che non si capisce è perché non lo fanno. Sono in maggioranza donne, giovani, onesti (il che non è poco) ma pare siano già riusciti a rimanere incastrati nel primo peccato della vecchia politica. L’esser concentrati solo su se stessi. I vecchi politici erano concentrati solo su se stessi. Da quando sono stati eletti anche questi sono concentrati su se stessi, su chi si vuole alleare con chi non vuole, su chi ha vinto ma in fondo ha perso, su chi vuole allearsi con chi di lui non si fida. Che roba. Si dessero una smossa e cominciassero a fare cose concrete per gli altri, per coloro che li hanno votati e in tempi brevi. Le forme e le modalità devono trovarle loro.  Devono far presto,  bene e scongiurare quella che, in primis per loro,  sarebbe una vera sciagura : nuove elezioni. Tornerebbero tutti a casa e perderebbero i loro privilegi che, seppur quando saranno dimezzati, rimarranno  pur sempre grandissimi  privilegi rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione.
Lucia Rosa Mari       (pubblicato nella sezione "sociale")       15  Aprile 2013